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Il Ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma oggi a Reggio Calabria, ha iniziato la sua visita con un sopralluogo alle carceri cittadine. I detenuti del carcere reggino hanno salutato con un applauso il ministro che si è intrattenuto a colloquio con i detenuti, i quali gli hanno illustrato la loro situazione.
Il Ministro ha visitato sia la sezione maschile che quella femminile del carcere e ha raccolto una serie di elementi che illustrerà domani nella sua replica al Senato sulla situazione delle carceri: «La mia prima uscita è stata la Procura di Roma: agli uffici giudiziari dove ho prestato servizio fino al 1993. Per una questione logistica non sono potuto andare alla Procura nazionale antimafia. Era logico che il successivo passaggio fosse la città di Reggio Calabria: sia perchè vi ho lavorato, sia pure come applicato della Procura nazionale antimafia, sia perchè non posso dimenticare che la Calabria è la mia terra d’elezione».
Il Ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma, prima dell’inizio del vertice con i magistrati, ha risposto dunque alle domande dei cronisti che lo attendevano davanti alla struttura giudiziaria cittadina e dopo la visita ai detenut ha dichiarato: «Ho un quadro – ha detto – della struttura logistica e penso che domani al Senato, quando interverrò in replica sul problema delle carceri, dirò qualcosa».
Il guardasigilli ha parlato anche della possibilità di utilizzare un secondo carcere a Reggio: «Prevediamo di utilizzare il secondo carcere di Reggio Calabria, nel quartiere Arghillà, entro la fine del 2012».
Il carcere di Arghillà, in costruzione da anni e mai entrato in funzione «è un monumento all’inefficienza del passato. L’ho già detto alla Camera dei deputati e lo ribadisco oggi. Sono stati spesi oltre 90 milioni di euro per un carcere che richiede tuttora interventi di tipo straordinario. Ho già chiesto al commissario straordinario di provvedere rapidamente al recupero della struttura. E’ necessario un impegno di spesa, a tale scopo, di quasi 14 milioni di euro che sono stati stornati dal Piano carceri proprio per rendere utilizzabile almeno una parte del carcere di Arghillà. Il commissario delegato Ionta mi ha riferito che entro tre mesi sarà pronto il progetto definitivo e si pensa dunque di potere utilizzare il carcere entro la fine del 2012». «La seconda parte del carcere – ha concluso Palma – verrà costruita dopo ma per il momento cerchiamo di rendere utilizzabile almeno una prima parte della struttura, anche perchè ci è utile per ridurre il sovraffollamento carcerario».

IL CASO “CISTERNA”
Il ministro della Giustizia, facendo implicitamente riferimento all’inchiesta che sta conducendo la Dda di Reggio Calabria in cui è indagato per corruzione in atti giudiziari il procuratore nazionale antimafia aggiunto Alberto Cisterna, ha commentato: «Il Ministro della Giustizia guarda con attenzione a quello che sta accadendo a Reggio Calabria e cioè, sostanzialmente, un procedimento delicato che si sta sviluppando e ne attende l’esito». «Non sono pervenuti al Ministero della Giustizia – ha aggiunto Palma – note, richieste, elementi che abbiano consentito, prima del mio arrivo a Reggio Calabria, interventi da parte del Ministro, che rispetta la giurisdizione e ne attende con tranquillità l’esito. E questo è quello che dovremmo fare tutti».

LA POLEMICA CON LA DEPUTATA ANGELA NAPOLI
Il ministro Palma ha anche fatto riferimento a quanto dichiarato ieri dalla deputata di Futuro e Libertà Angela Napoli che aveva definito la sua visita a Reggio Calabria di stamattina una “passerella”: «A me non pare che possa essere considerato una passerella venire a Reggio Calabria, entrare nel carcere e avere un colloquio con i detenuti per avere da loro notizie sulla loro condizione». «I detenuti – ha aggiunto il Ministro – hanno pieno titolo a parlare e ascoltare il loro punto di vista è importante. Magari qualcuno facesse le stesse ‘passerelle’ invece di dedicare il suo tempo alle interviste ai blog. Sono molto contento comunque del fatto – ha aggiunto Palma – che autorevoli parlamentari dell’opposizione chiedono l’intervento del Ministro della Giustizia per risolvere certe situazioni riconoscendo pienamente il ruolo che in questo senso gli è assegnato istituzionalmente. E riconoscendo allo stesso tempo la piena legittimità delle analoghe richieste che vengono presentate da parlamentari del Pdl». «Nessuno, a partire dall’on. Napoli, provi a volermi coinvolgere nelle vicende che riguardano i magistrati di Reggio Calabria facendo riferimento alle mie esperienze professionali come magistrato». «Il fatto che io abbia svolto la mia attività professionale insieme ad Alberto Cisterna (indagato dalla Dda di Reggio Calabria per corruzione in atti giudiziari, ndr) e abbia anche collaborato col procuratore di Reggio Pignatone in processi di mafia – ha aggiunto Palma – è un dato di cronaca che vale per quello che vale, e nulla più».

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