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«CARA Antonella Ciervo, cosa ti direi se fossi mia madre». Inizia così la lettera di Miss Basilicata 2011, Grazia Guerrieri, indirizzata alla redattrice di Matera Antonella Ciervo, e per conoscenza a tutto il Quotidiano. «Probabilmente, avrai perso qualche fase del mio percorso formativo, e come tante mamme distratte e superficiali ti viene più facile qualche rimbrotto condito da audaci e piccanti stilettate, piuttosto che benevoli e pacati consigli. Ma questo atteggiamento, ahimè. è tipico di certe mamme rampanti prese fra due fuochi: carriera e famiglia».
Insomma non è andata giù l’ironia 298377sull’intervista al ritorno nella sua Matera in cui ringraziava il pubblico di Perugia in Toscana per il loro televoto. «Probabilmente – continua Grazia Guerrieri – presa dalla frenesia delle tue attività ti sarai un po’ distratta, e, distrutta da una faticosa giornata ti sei imposta controvoglia di seguire il concorso di bellezza più popolare di Italia che non hai mai digerito; un po’ come tanti pseudo intellettuali che snobbano Sanremo, e alla fine sono sempre lì a seguirlo e a criticarlo puntualmente e ferocemente (…) Probabilmente ti sarà sfuggito un commento di certo autorevole come quello dello sceneggiatore Vanzina, componente della giuria, il quale, ricevendo l’approvazione del pubblico presente in sala e nei giorni successivi dei media, affermava che le ragazze presenti alla kermesse erano comunque “le ragazze anti-Olgettina, molto per bene, non certo come quelle ragazze di cui leggiamo sui giornali”. Probabilmente, perché distratta, non avrai ascoltato attentamente quanto da me riferito attraverso una televisione locale, dal momento che, contrariamente a quanto da te riportato, presa dal materno ribrotto, perché non avrei studiato la geografia, superficialmente hai preferito mantenere fede al tuo immutabile clichè, e, pensare ad una mia grossolana lacuna scolastica, per dare coerenza e sostenere il tuo arcano pregiudizio di bella ma col cervello da gallina. Sta di fatto che, senza avere la presunzione di deluderti, in tale intervista ho semplicemente evidenziato che altre amministrazioni locali, come quella di Perugia e quelle toscane, hanno sostenuto vivacemente le loro rappresentanti, a differenza della nostra amministrazione che ha semplicemente ignorato l’evento. Infine, probabilmente perché distratta, – conclude Grazia Guerrieri – non avrai esattamente valutato le mie pubblicazioni, tacciandole impropriamente come osè. La sorte ha voluto però che, per tali pubblicazioni il giudizio appropriato fosse dato dalla giuria competente, preposta per l’occasione a valutare ogni precedente percorso professionale, al fine di garantire la massima espressione etica comportamentale di ciascuna candidata, prova ne è l’esclusione di alcune Miss già prima che la competizione avesse inizio, ma probabilmente, perché distratta, la notizia ti sarà uscita di mente. Ad maiora, mia cara. Spero di incontrarti presto, magari in una giuria insieme a Enrico Vanzina».
LA REPLICA
CARA Grazia Guerrieri,
la tua risposta mi dà grande conforto. Leggo nelle tue ricercate e preziose parole la reazione di una persona che, con l’onestà d’animo e intellettuale che sarebbe mancata a me, fa valere le proprie ragioni.
E’ forse vero: la mia età può provocarmi, di tanto in tanto, qualche problema gastroenterologico, ma del concorso di Miss Italia ho assaporato e valutato ogni singolo ingrediente. Continuerò, perché ormai ci siamo piacevolmente abituate, il mio dialogo materno. Se, nella tua concezione, pseudo intellettuale vuol dire restare in inutile attesa di qualche riferimento ai tuoi obiettivi, alle tue speranze, ai tuoi sogni e sentirti solo dire che andrai a vivere con il tuo fidanzato, allora sì, mi dichiaro colpevole sin d’ora e pronta a pagare il fìo necessario.
E per restare in tema di outing, ammetto anche di aver perso il commento di Enrico Vanzina che vi ha definite “ragazze anti-Olgettina”. Detto dal regista che ha diretto pietre miliari della cinematografia degli ultimi anni, come “Un’estate ai Carabi”, “Un’estate al mare”, “South Kensington”, nei quali le donne vengono descritte in tutta la loro interiorità e dignità, credo sia un giudizio del quale essere fiere. Diverso sarebbe stato se quella valutazione fosse giunta dal più celebre e apprezzato padre, Steno, ovvero Stefano Vanzina. Giornalista, sceneggiatore ed esponente del cinema firmato da registi come Monicelli e Mattioli. Vanzina stesso diresse attori come Totò e Alberto Sordi. A quello stile, oggi, anche suo figlio dovrebbe ispirarsi evitando di dare giudizi su una società che, con i suoi film , ha contribuito a peggiorare.Ecco, vedi, come una mamma distratta e superficiale mi sono lasciata andare a rimbrotti e stilettate anche nei confronti di Vanzina! Cosa vuoi, cara Grazia, non posso abbandonare il mio immutabile clichè. Un riferimento, poi, alla tua gaffe geografica: la registrazione di quell’intervista è stata ascoltata da un’intera redazione per ben due volte. La tua accusa di distrazione, se me lo permetti, la dividerò con loro.
Infine, le tue pubblicazioni: una sottoveste in pizzo e calze autoreggenti, francamente, non mi fanno venire in mente altro aggettivo se non osè. Fotografie su un calendario si possono definire pubblicazioni? Non direi proprio. In quanto alla commissione giudicatrice, non credi che se avessi parlato un po’ più di quello che vuoi fare nella vita, ti avrebbero apprezzata di più? Ho tanti difetti, cara Grazia, ma non la distrazione. In caso contrario avrei perso l’edizione 2011 di Miss Italia.
Antonella Ciervo
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