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Comparirà in videoconferenza, per la prima volta, davanti ai giudici del tribunale di Palmi (Rc), Giuseppina Pesce, figlia del boss Salvatore, che ha ripreso la sua collaborazione con la giustizia dopo che, il 2 aprile scorso, aveva deciso di interromperla. Nelle nuove rivelazioni la pentita ha affermato che «nessuno mi ha mai costretta o indotta a rendere dichiarazioni».
Lei stessa ha chiesto di partecipare all’udienza del processo che riprenderà domani a Palmi, nei confronti di esponenti dell’omonima cosca, affrontando così i propri familiari che ha accusato con le sue dichiarazioni. Per la Dda si tratta di un ottimo segnale perchè «significa che si sente sicura».
Le nuove dichiarazioni di Giuseppina Pesce sono state depositate dal pm della Dda di Reggio Calabria, Alessandra Cerreti, nel corso di una udienza del tribunale della libertà nei confronti di Maria Grazia Messina, nonna della pentita. Nei nuovi atti la collaboratrice di giustizia ha ammesso di aver sentito telefonicamente, nel corso dei primi sei mesi della sua collaborazione, il suocero e che questi si era offerto di pagare le spese legali e di provvedere a tutte le sue necessità economiche nel caso in cui avesse interrotto la collaborazione.
«Adesso – afferma la Pesce ai magistrati – ho deciso di collaborare nuovamente con voi perchè ho capito di aver sbagliato. Ho capito che il destino dei miei figli deve essere deciso da me».
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