2 minuti per la lettura
NEL mio percorso terapeutico di approccio alla cultura mediatica fighereccia, ho affrontato con stoica e ferrea volontà le due serate del concorso che ogni anno aggiudica il titolo di più bella del Paese, “Miss Italia”. In 60, petto in fuori, pancia in dentro e sorriso di prammatica, si sono presentate al pubblico italiano di mamme, fidanzati, papà e vicini di casa orgogliosi di aver conosciuto e visto sin dalle fasce neonatali, la bella in gara. Tra di loro, il mio orgoglio materano d’adozione ha atteso le prime parole (televisive) di Grazia Guerrieri, vanto della città dei Sassi. Presentandosi al pubblico, in un breve spot individuale, riservato alle ragazze, la nostra ha pensato bene di ricordare di essere nativa di una città bellissima, che, però, ha aggiunto “Nessuno fa niente per valorizzare”. Perle di saggezza giunte da un giovane virgulto che, subito dopo, ha scelto la tv per 298366avvisare mammina che sta per trasferirsi a Milano con il fidanzato. E Matera registra così il suo record: la “fuitina” in diretta”. Le altre ragazze si confessano e ammettono di voler diventare avvocato, madre di famiglia, cantante. E quale mezzo per ottenere questi importanti traguardi nella vita? Partecipare a Miss Italia. Ci sono centinaia di rappresentanti della magistratura, dell’avvocatura italiana che, almeno una volta nella vita , hanno calcato il palcoscenico di Salsomaggiore (o Montecatini terme, dove nonostante il Patto di stabilità si è riusciti ad elargire denaro per il carrozzone delle belle in costume da bagno, ndr.) La seconda serata è una prova anche più dura dell’esordio. Accendo la tv dopo aver ascoltato una intervista su un canale cittadino della mia miss di riferimento (ricordo ancora una volta: Grazia Guerrieri da Matera) che si lamenta (che novità) per non essere stata supportata dal sindaco ma ringrazia la città di Perugia in Toscana (potere della fantasia giovanile..) per aver previsto maxi schermi per seguire la sua partecipazione. Nemo propheta in patria, mia cara Grazia. Lo dimostra la tua esclusione, alla prima fase di selezione della seconda serata. Nonostante la tua cultura geografica e il tuo straordinario sense of humour (lo dimostrano le inquadrature Rai che hanno premiato il tuo sorriso estatico.) nessuno si è accorto dello straordinario patrimonio che questa città custodisce, insieme ai Sassi. Accade, mia cara. E te lo dico come lo direi ad una figlia visti i tuoi 18 anni e i miei 46 che, biologicamente, mi inseriscono nel novero delle probabili genitrici. Cara Grazia, hai già sperimentato lo straordinario successo di un calendario che hai realizzato a Matera, quando avevi ancora 17 anni, che ha spopolato e che ancora oggi tappezza molte pareti domestiche, dunque sai quali feroci regole muovano lo show business. Sono certa che saprai far tesoro dei tuoi giorni toscani (regione che ospita anche la bellissima Perugia) e trasformarli in occasione di crescita professionale. Ad maiora, mia cara. Spero di incontrarti presto, magari davanti alla Rocca Paolina di Perugia.
Antonella Ciervo
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA