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Fino a sabato sera, viveva in un cosidetto “basso”, nella traversa Pianicello, in pieno centro storico a Catanzaro, Ibrahim Nokai, il magrebino di 27 anni, ucciso con un colpo di pistola calibro 7,65 al torace, presumibilmente sparato da distanza ravvicinata. Il giovane, di professione piastrellista in una ditta catanzarese che lavora nel settore dell’edilizia, forse conosceva il suo assassino. Sabato sera, intorno alle 23,30, gli avrebbe aperto la porta di casa – una stanza di non più 20 metri quadrati – facendolo entrare. Cosa sia successo all’interno, lo stanno accertamento le forze dell’ordine le cui indagini, coordinate dal pubblico ministero Paolo Petrolo, al momento si stanno concentrando sulla vita privata di Ibrahim Nokai pur non escludendo nessuna pista. Un paio, i colpi sparati, e a dare l’allarme è stato l’inquilino, un connazionale, che divideva quella stanza con Ibrahim Nokai e che al suo rientro ha trovato il corpo senza vita riverso a terra, in posizione prona tra il bagno e il tetto.
Addosso, una camicia e un paio di jeans, ai piedi un paio di ciabatte infradito. Con ogni probabilità dopo lo sparo, il giovane si sarebbe accasciato rannicchiandosi. Nella zona vive perfettamente integrata una piccola comunità di stranieri. Nessun segno di colluttazione è stato rinvenuto sul corpo di Ibrahim dopo un primo esame esterno del cadavere effettuato dal medico legale Claudio Amirante. Tanto che pare non sia stato disposto neppure l’esame autoptico. Chi lo ha ucciso potrebbe non avrebbe agito da solo secondo le forze dell’ordine che per tutta la giornata di ieri hanno sentito parecchie persone.
Al momento soltanto la posizione indiziaria di una persona, un magrebino di 35 anni, catalizzerebbe l’attenzione degli inquirenti. Dichiarazioni contraddittorie e alibi tutti da verificare che tuttavia non basterebbero da soli a far emettere un provvedimento di fermo. Il movente economico, è l’ipotesi più accreditata negli ambienti investigativi dove si stanno cercando di ricostruire gli ultimi spostamenti della vittima al fine di verificare se recentemente il giovane abbia avuto contrasti con altre persone, sopratutto legati a questioni di soldi.
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