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«Siamo sconcertati nel leggere la delibera del 13 settembre scorso con cui il sindaco Occhiuto e la sua giunta hanno provveduto ad aumentarsi le indennità di carica». Così Enzo Paolini dal palco della festa democratica a villa Remì nel centro cittadino: «Mentre gli italiani e cosentini vengono chiamati a fare pesanti sacrifici e a pagare ticket e addizionali, la casta del centrodestra a Roma come a Cosenza si concede ulteriori privilegi. In questo caso con la delibera n° 126 del 13 settembre, sindaco e giunta hanno aumentato le indennità ferme a 460mila euro ai tempi di Perugini, di altri 224mila euro. Vorrei che i cosentini riflettessero sulla cultura di governo che esprimono questo sindaco e questa giunta».
I presenti applaudono, dimenticandosi per un attimo degli affanni del Pd. Le fratture interne ai democratici sono ben fotografate dal guccioniano doc Giuseppe Mazzuca, che dal Pd si è autosospeso. «Io sto con il Partito democratico nazionale non con quello calabrese che è fatto di trasformisti e affaristi. Qui stasera sono un ospite del Pd». Anche Paolini si sofferma sulla questione morale e spara a zero contro la giunta Occhiuto: «Con un’apposita delibera di variazione di bilancio hanno aumentato lo stanziamento per le indennità comunali da 400mila a 600mila euro». Per quanto riguarda l’ultima campagna elettorale, Paolini evidenzia: «In seguito a normali contatti con esponenti del centrodestra mi hanno accusato di essere dall’altra parte. Mi dispiace che dall’establishment democratico nessuno abbia detto: non è vero».
E dopo questa denuncia sollevata da Paolini si torna al motivo dell’incontro e la parola passa a Bruno Villella, commissario provinciale del partito: «Non si può parlare della sconfitta di Cosenza se prima non si ricorda la debacle alle regionali e tutte le altre battaglie perse – afferma -. Resta il fatto che la sconfitta di Cosenza a me pesa particolarmente. In Calabria invece ci sono persone che non perdono mai, che nell’ombra salgono sul carro dei vincitori».
Toni pesanti pure nell’intervento del deputato Franco Laratta che chiede la fine del commissariamento del Pd calabrese. Secondo il parlamentare, «il Partito democratico a Cosenza, ma pure in altre realtà calabresi, è caratterizzato da faide interne senza fine – sottolinea -. Alle regionali abbiamo ridicolizzato le primarie, ho espresso chiaramente il mio imbarazzo nella scelta tra due settantenni: Loiero e Bova. Nella corsa a Palazzo dei Bruzi al contrario da subito ho sostenuto apertamente Paolini».

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