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di BEPPE COLONNA
ROMA – «AAA cercasi idraulico urgentemente»: prima o poi le imprese nazionali saranno davvero costrette ad annunci di questo tipo per reperire questa figura professionale, per la quale le imprese artigiane mettono in conto oltre 12 mesi di ricerca. Ma difficilissimi da trovare sono anche farmacisti, sviluppatori di software, infermieri, progettisti meccanici e metalmeccanici tra le professioni high skill. Tra le professioni intermedie, le aziende lamentano difficoltà di reperimento elevate per gli addetti alla reception e gli operatori di mensa. Tra gli operai specializzati, spicca la carenza di carpentieri. E poi mancano tornitori e autisti di pullman, mentre per le imprese artigiane gli ‘introvabili’ sono i copritetti e i pavimentatori, che si aggiungono alle carenze ormai croniche di idraulici, parrucchieri ed estetisti.
A segnalarlo è il sistema informativo Excelsior Unioncamere-Ministero del Lavoro dimostrando dati alla mano che, se scovare un lavoro oggi non è impresa facile, ci sono casi in cui i lavoratori in grado di svolgerlo sono vere e proprie ‘primule rosse’: 117mila per la precisione quelli considerati di difficile reperimento dal totale delle imprese dell’industria e dei servizi, di cui 28.540 quelli richiesti dalle aziende artigiane.
«La delicatezza del contesto economico – sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – mette ulteriormente in luce il difficile incontro tra domanda e offerta di lavoro: il lavoro viene offerto dalle imprese ma queste ultime hanno talvolta, e soprattutto per alcune professioni, grandissima difficoltà a trovare il candidato con i requisiti giusti. Sempre più preziosa, quindi, diventa la possibilità di integrare meglio il momento della formazione scolastica e universitaria con quello della formazione sul lavoro, valorizzando quindi tutte quelle modalità che consentano di avvicinare i giovani alla realtà delle imprese attraverso, ad esempio, percorsi di alternanza scuola-lavoro, stage e tirocini formativi».
Su 595mila assunzioni non stagionali previste dalle imprese entro il 2011, quasi 117mila (il 19,7%) sono considerate di difficile reperimento. Rispetto al 2010 però la percentuale delle assunzioni difficili appare in sensibile diminuzione (erano il 26,7% lo scorso anno). Nel caso di specifiche professioni, tuttavia, il reperimento dei candidati assume dei caratteri di criticità.
Molto ricercate le professioni high skill intellettuali, scientifiche e tecniche; dall’altro, quelle operaie (specializzate e non), e quelle qualificate nelle attività commerciali e nei servizi. La classifica delle ‘primule rosse’ vede così i farmacisti (600 posti), gli sviluppatori di software (1.000), i progettisti meccanici (570) e metalmeccanici (circa 500), gli infermieri (1.600) e gli addetti alla consulenza fiscale (370). Nel livello medio, quasi 4 addetti alla reception su 10 sono irreperibili (oltre 600), uno su due operatori di mensa (3mila gli introvabili) e la metà degli addetti alle vendite specializzate (oltre mille). Tra gli operai qualificati, la caccia si concentra su installatore di impianti termici, installatore di impianti idraulici e termoidraulico: introvabili addirittura uno su due.
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