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Tra le esperienze professionali, che lo hanno visto presente in varie parti del mondo, Francesco Azzarà,il giovane calabrese volontario di Emergency, catturato a Nyala nel Sud Darfur, nel 2004 ha lavorato nel porto di Gioia Tauro. Francesco si è impegnato all’interno dello scalo calabrese con la stessa passione che ha contraddistinto ogni sua attività. Un’esperienza che, certamente, ha contribuito ad arricchire il suo percorso di crescita umana ma anche professionale.
Nello scalo leader del transhipment, Azzarà si è occupato dell’organizzazione dei turni di arrivo e partenza delle grandi navi container, giunte a Gioia Tauro dopo aver attraversato le linee di navigazione internazionali all’interno del circuito del Mediterraneo. Quelle stesse che, adesso, simbolicamente dovranno essere ripercorse dall’appello che, dallo scalo portuale calabrese, riparte con forza per rinvigorire la richiesta di una sua pronta e celere liberazione.
Da oggi, infatti, all’appello e alle testimonianze di solidarietà indirizzate alla famiglia Azzarà, si aggiunge quello dell’Autorità portuale di Gioia Tauro e della Calabria che, su impulso del presidente ing. Giovanni Grimaldi e del segretario generale avv. Salvatore Silvestri, ha inteso manifestare la propria vicinanza per contribuire, ma soprattutto a mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni, impegnate a riportare Francesco a casa.
Nel sito internet dell’Ente il messaggio a sostegno dell’operatore di Emergency è stato diffuso attraverso la pubblicazione di un banner che si apre al centro dell’homepage. Da oggi, all’ingresso principale del porto di Gioia Tauro, è stato affisso uno striscione che riproduce la foto del ragazzo, residente a Motta San Giovanni in provincia di Reggio Calabria. Un volto, particolarmente, noto a tanti lavoratori portuali di Gioia Tauro che in passato, da colleghi e da amici, lo hanno visto lavorare con grande passione e dedizione al loro fianco.

IL DEPUTATO LARATTA (PD) PROMUOVE UN APPELLO E UN CORTEO
Un appello al Governo e una manifestazione di solidarietà in programma per venerdì, alle 11, a casa di Francesco Azzarà, a Motta San Giovanni, nel Reggino. Sono queste le iniziative promosse dal deputato del Pd Franco Laratta che ha presentato un’interrogazione parlamentare che è stata sottoscritta da trenta parlamentari per chiedere atti concreti per la liberazione del giovane di Emergency rapito in Darfur lo scorso 14 agosto.
Nell’interrogazione, si chiede «cosa intenda fare il Governo in merito al rapimento del giovane ‘operatore per la pacè Francesco Azzarà, per giungere al più presto alla positiva conclusione della drammatica vicenda».
Nel testo parlamentare si evidenzia, tra l’altro, che «abbiamo notato come in altri simili casi la mobilitazione è stata forte, decisa, ma questa volta notiamo un certo disinteresse nella stessa opinione pubblica e nel mondo dell’informazione».

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