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Ripensare il progetto della metro leggera senza perdere i finanziamenti. Il segretario generale della Uil calabrese, Roberto Castagna, chiede un’impresa non da poco, visto che per spendere i 160 milioni di euro stanziati per la metropolitana leggera c’è tempo fino al 31 dicembre 2015. Entro quella data l’opera, per ora ferma al progetto definitivo, dovrà essere ultimata, pena la revoca del finanziamento. Castagna aveva già espresso un giudizio negativo sull’opera negli anni scorsi: ora, sulla scorta anche delle perplessità espresse dal sindaco Mario Occhiuto, avverte «più che mai la necessità di intervenire e invitare i vari livelli istituzionali a ripensare, in tempi rapidissimi, all’opera per correggerla e renderla praticabile nell’arco dei tempi richiesti, entro il 2015, dalla Comunità Europea». Secondo Castagna il progetto «così com’è concepito, rischia di provocare un danno a Cosenza e Rende, con lo sventramento del più bel viale Parco esistente nel Mezzogiorno del Paese, e un inutile spreco di soldi per il limitato obiettivo che si pone». L’opera «segue un cliché oggi da superare poiché la grande crisi economica impone progetti che abbiano un obiettivo più largo e meglio raccordato con i prodromi di uno sviluppo più complessivo». Il segretario della Uil calabrese propone di utilizzare «bene» il finanziamento di 160 milioni di euro e di «allargare i confini di una struttura che se messa in campo può creare una eccezionale rete di mobilità per il sistema università quanto per un bacino molto più ampio e collegato anche con il sistema aeroportuale e portuale, con riferimento a Gioia Tauro». La proposta di Castagna è quella di «utilizzare la strada ferrata esistente, riattivando le stazioni dismesse a nord di Quattromiglia e a sud di Cosenza e costruire una stazione di scambio intermodale a Settimo di Montalto Uffugo, il tutto raccordato con un sistema di navette capaci di fare da raccordo con una velocissima linea ferroviaria». Una proposta che condivide l’ipotesi della consulente del comune di Montalto Alba Mazzotta che vede nella stazione di Montalto il punto di intersezione con la rete ferroviaria di collegamento del Tirreno riuscendo a trasferire sul sistema ferrato non soltanto il traffico della area nord quanto anche quello proveniente dalla costa tirrenica e diretto all’area metropolitana e universitaria. «Questo progetto – continua Castagna – non può non tenere conto della necessità, già peraltro prevista in altri progetti, di collegarsi al sistema portuale di Gioia Tauro e Corigliano nonché al sistema aeroportuale di Lamezia Terme. Questa occasione non solo è unica quanto può costituire un passaggio eccezionale da una cultura localistica, che ha caratterizzato la politica di tutti questi anni, ad una più allargata alle esigenze di una politica protesa a realizzare grandi opere di interesse generali. Quello che sta avvenendo nel sistema economico planetario, dovrebbe far riflettere le classi dirigenti e portare a correggere alcuni vizi che hanno caratterizzato la politica degli anni passati». L’attuale progetto «rappresenterebbe uno sfregio ad una delle poche opere belle che hanno unificato Cosenza e Rende e valorizzato un territorio che soffriva di una divisione urbanistica interna e della mancanza di una area di grande valorizzazione ambientale». Castagna propone la riapertura di un tavolo con i Comuni interessati, la Provincia, la Regione per la modifica del progetto, garantendo il contributo della Uil.

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