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di ANTONINO IMBESI*
MI sembra ineccepibile il ragionamento fatto dal Ministro Tremonti che nell’ottica di una necessaria diminuzione dei costi (fortemente richiesta da Bruxelles) ha scelto di razionalizzare anche i costi della politica proponendo di fatto al Parlamento Italiano una riduzione delle Amministrazioni Municipali nei Comuni più piccoli ed una diminuzione a due soli terzi degli attuali rappresentanti anche in seno al Consiglio Regionale della Basilicata. E’ stato sicuramente un atto coraggioso che adesso dovrà passare al vaglio definitivo dei parlamentari ma che spero non subisca particolari tagli o modifiche: infatti il Paese in questo momento chiede dei sacrifici a tutti gli abitanti ed i politici presenti, ma anche quelli passati, devono dare il buon esempio e fare più dei semplici cittadini! Il decreto legge è ancora più importante se si pensa che qualche anno fa per molti mesi il Consiglio Regionale fu impegnato a discutere, nell’ambito di una bozza di nuovo Statuto mai ufficialmente nato, dell’aumento dei suoi componenti a 40 elementi. Oggi il numero si riduce invece a 20, avendo la Regione un numero di abitanti inferiore di oltre 400.000 rispetto al numero minimo per mantenere gli attuali 30 Consiglieri. E questo se, da un lato, servirà a far risparmiare diversi milioni di euro all’anno alla nostra Regione, dall’altro, però, diventerà un deterrente per il ricambio generazionale all’interno dell’ente legislatore lucano. Infatti riducendosi di un terzo i posti disponibili saranno notevolmente ridotte pure le opportunità per giovani capaci e meritevoli anche solo di essere candidati al ruolo di consigliere regionale nei vari partiti, figuriamo essere eletti! Insomma si rischia seriamente che il ricambio generazionale nella massima assise legislativa di Basilicata possa diventare una reale chimera a meno che non si stabiliscano delle regole interne ai partiti che, magari, per esempio, impediscano di poter svolgere il mandato regionale per più di due consiliature, oppure vietino ai Parlamentari di poter essere candidati al ruolo di consiglieri regionali, o regole similari. Ora anche il Consiglio regionale, dovrebbe seguire l’esempio tracciato dallo Stato Centrale e decidere il taglio, per esempio, delle pensioni d’oro. Sarebbe un bel gesto se il Consiglio regionale decidesse di cancellare le tante doppie pensioni obbligando alla scelta tra quelle parlamentari e quelle regionali e di ridurre drasticamente anche il valore economico delle pensioni d’oro pagate ai suoi ex-componenti. Così come sarebbe sicuramente giusto ridurre del 50-60% le indennità degli attuali e futuri rappresentanti se questi dovessero decidere di continuare a svolgere il loro normale lavoro dipendente o professione privata (cosa che purtroppo fanno in troppi riducendo drasticamente gli orari che dedicano all’incarico amministrativo al quale sono stati chiamati) ed a ridurre i periodi di ferie dalle amministrazioni in cui si è stati eletti a non più di 2 settimane.
*consigliere comunale Potenza
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