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Un disastro ambientale è stato scoperto ieri dalla Guardia Costiera nel corso di un controllo al depuratore “Le Grazie” che serve, oltre a quello tropeano, i comuni di Zaccanopoli e Parghelia. E’ stato accertato sul margine sud del corso d’acqua la fuoriuscita di cumuli di rifiuti solidi urbani interrati su un costone di terra pieno della lunghezza di oltre 80 metri, una larghezza di circa 20 metri per un’altezza di circa 7 metri.
Si è, quindi, provveduto a misurare l’area, che appariva essere un costone di terra dell’altezza di 7 metri circa con alla base rifiuti solidi urbani che fuoriuscivano contiguamente alle acque del torrente che sfocia in mare circa 400 metri più a valle. Tutta l’area, che risulta essere di proprietà del Demanio è stata sottoposta a sequestro su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Vibo, Michele Sirgiovanni mentre la custodia giudiziale è stata affidata al sindaco della cittadina tirrenica Adolfo Repice.
A supporto dei sospetti che il fenomeno del mare sporco nella zona fosse dovuto proprio alla presenza di questi rifiuti le dichiarazioni del comandante della Capitaneria di Porto, Luigi Piccioli: «Ora, sembrerebbe che una delle cause dell’inquinamento riscontrato dai nostri mezzi navali nel precedente mese di luglio nello specchio acqueo tra Tropea e Pizzo, relativamente ai rifiuti solidi urbani galleggianti, risulti in parte spiegata».
Infatti, le acque del torrente, quando assumono una maggiore portata, come nel caso di pioggia, asportano i rifiuti dalla discarica che si estende per almeno 80 metri lungo l’argine sinistro del torrente in questione, per essere trasportati in mare. In attesa di una bonifica dell’area sono in corso indagini di Polizia Giudiziaria tese a individuare i responsabili della discarica abusiva.

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