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Sono 42 i sindaci dei comuni interessati dall’emergenza rifiuti che, dopo ripetuti appelli e prese di posizione, denunciano «la cattiva gestione degli impianti e un commissariamento decennale, del tutto inadeguato alle esigenze del territorio».
Il sindaco di Sant’Ilario dello Ionio, Pasquale Brizzi, facendosi portavoce anche degli altri sindaci della locride, ha evidenziato che «è evidente che l’impegno per innalzare le percentuali di raccolta differenziata deve essere prioritario e imprescindibile. È chiaro che questa è l’unica strada per alleggerire i carichi di lavoro degli impianti e a questo la Regione Calabria dovrebbe dedicare i fondi comunitari per dare il via alla costruzione di una filiera in grado di rendere autosufficienti i diversi ambiti territoriali».
Ad oggi, la situazione vede l’area Tirrenica (Gioia Tauro) servita da un impianto di trattamento secco-umido con un potenziale di conferimento pari a 40.000 tonnellate all’anno; l’area di Reggio Calabria (Sambatello) servita da un impianto con un potenziale pari a 35.000 tonnellate annue; e l’area Ionica, con l’impianto di Siderno, con un potenziale di conferimento pari a 40.000 tonnellate all’anno.
«Nello specifico – aggiunge Brizzi – la situazione della Locride si aggrava poichè l’impianto presente a Siderno non solo deve lavorare i rifiuti prodotti dai comuni presenti in quest’area ma anche altri provenienti da altre realtà provinciali e soprattutto regionali. Oggi l’impianto di Siderno accetta quantitativi contingentati da parte dei comuni conferenti e questo provoca notevoli disagi nella fase di raccolta poichè non tutti i rifiuti prodotti quotidianamente possono essere avviati a trattamento rimanendo nei cassonetti e nelle strade».
Secondo quanto sostengono i primi cittadini dell’area ionica: nel breve periodo si dovrebbe dare la priorità al conferimento presso l’impianto di Siderno ai comuni della Locride rispetto agli altri comuni che provengono da altre aree e lasciare che questi organizzino autonomamente il conferimento anche attraverso una turnazione; nel medio periodo attivare la realizzazione dell’ampliamento della discarica di servizio di Casignana, quindi realizzare una o due discariche di servizio nel territorio provinciale per servire i tre impianti presenti; infine nel lungo periodo, realizzare impianti di compostaggio per la frazione organica e ridurre al minimo l’uso della discarica di servizio.
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