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Ha vinto il “sì” con 486 voti contro il no che ne ha ottenuti 351 a conclusione del referendum indetto tra i lavoratori del Porto di Gioia Tauro sull’ipotesi di accordo raggiunta mercoledì tra i sindacati (tranne il Sul) e la Mct sull’applicazione degli esuberi e sui criteri con i quali applicare la cassa integrazione.
I votanti sono stati 846, gli astenuti 211, le schede bianche 4 e le nulle 5.
«In un clima teso e a volte esasperato – ha dichiarato Annibale Fiorenza, segretario generale della Fit Cisl – il coraggio e l’impegno dei dirigenti e attivisti della Fit Cisl, Filt Cgil, Uil e Ugl è stato premiato. Adesso guardiamo avanti per uscire dalla crisi e pretendere interventi del porto e del retroporto».
La giornata di ieri si era aperta con momenti di tensione tra gli stessi portuali per la decisione di una parte dei lavoratori di riprendere le attività in banchina. Una situazione che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la calma. Già nei giorni precedenti la firma dell’accordo con il terminalista Mct aveva di fatto rotto il fronte sindacale con i confederali e l’Ugl favorevoli all’intesa, mentre il sindacato autonomo Sul era contrario.
Una consultazione preceduta da tre giorni di blocco delle attività portuali dettata dallo sciopero indetto dai lavoratori che hanno deciso di astenersi dal servizio dopo la rottura momentanea del tavolo delle trattative registrata il 26 luglio scorso. La trattativa tra azienda e sindacati si era arenata sui criteri di gestione della cassa integrazione. Mct, infatti, voleva introdurre dei criteri di verifica trimestrali dei lavoratori e dal prossimo mese di novembre anche l’aumento della movimentazione che doveva arrivare fino a 30 container all’ora. Una proposta fortemente osteggiata dalle parti sociali, ma sulla quale Mct non pareva transigere. Davanti alle rimostranze dei sindacati, l’azienda aveva deciso di interrompere la discussione. La discussione tra le parti, però, era ripresa e un ammorbidimento del terminalista sulla gestione della cassa integrazione e la soppressione della clausola sulle 30 movimentazioni ora aveva fatto riprendere la trattativa.
Intanto, è in corso a Catanzaro un incontro tra sindacati, azienda, Regione e Autorità portuale di Gioia Tauro.

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