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Nell’inchiesta sull’eolico è stata concessa un’ulteriore proroga per chiudere le indagini su 20 dei 34 indiziati di reati che vanno dall’associazione per delinquere, alla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.
Nell’elenco dei nominativi, per cui si rendono necessari altri sei mesi d’investigazioni, spiccano i nomi di Nicola Adamo e Diego Tommasi, all’epoca dei fatti contestati, componenti della giunta regionale, rispettivamente assessore all’Attività produttiva e assessore all’Ambiente. Per gli altri quattordici indagati, fra cui abbiamo l’ex governatore della Calabria Agazio Loiero, Enza Bruno Bossio (in foto) e gli imprenditori Antonio Speziali e Giovanni Fabiano Pagliuso, invece, l’attività investigativa è chiusa.
La posizione di questi ultimi, tuttavia, rimane pendente con i reati loro ascritti, fino a quando l’intero fascicolo non sarà definito, con le richieste di rinvio a giudizio o di archiviazione che presenterà, fra sei mesi – al termine, cioè, del nuovo periodo di proroga delle indagini – il pm Carlo Villani, titolare del procedimento giudiziario.
Le rimanenti diciotto persone per cui proseguirà l’inchiesta sono Giancarlo D’Agni, Mario Lo Po, Rosaria Claudia Longo, Carmelo Misiti, Salvatore Antonio Caruso, Egidio Mario Pastore, Giuseppe Graziano, Domenico Lemma, Leonardo Sblendido, Ilario Monteleone, Ernesto Cosenza, Michele Cosentini, Stefano Casale, Mario Cosentini, Roberto Baldetti, Giampiero Rossetti, Stefano Granella e Mauro Nucaro. Si ricorda, che la vicenda giudiziaria, dove s’ipotizza, fra l’altro, il pagamento di una megatangente per la realizzazione del parco eolico a Isola Capo Rizzuto, è stata avviata dalla procura della di Paola, nei primi mesi del 2007, anche a seguito delle dirompenti rivelazioni di Mauro Nucaro, ex presidente del Cosenza Calcio ed imprenditore nel settore dell’energia eolica, diventato il supertestimone del caso. Successivamente il fascicolo ha fatto il giro delle procure Calabresi, approdano nel febbraio del 2010 a quella di Catanzaro, territorialmente competente. La procura catanzarese, dopo aver ricevuto il maxifascicolo composto da ben 126 faldoni, ha disposto lo svolgimento di altri approfondimenti investigativi, che come ha sottolineato il pm Villani, nell’ultima richiesta di proroga (sei mesi fa lo stesso magistrato ne aveva chiesto e ottenuta un’altra) – non sono ancora conclusi.
L’inchiesta recentemente si è arricchita di inediti dettagli, anche grazie alle dichiarazioni di nuovi testimoni.
Sempre in merito alla vicenda dei parchi eolici calabresi, il pm Villani ha chiesto la misura dell’interdizione ai pubblici
uffici, per i componenti del nucleo di Valutazione d’impatto ambientale della Regione, che si occupa delle verifiche sui progetti perla realizzazione delle centrali eoliche sul territorio calabrese.
La richiesta del magistrato inquirente è pervenuta al giudice competente, che il prossimo 11 agosto presiederà l’apposita udienza in cui verranno interrogati i destinatari del provvedimento sollecitato della procura di Catanzaro.

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