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di LUCIA SERINO

POTENZA – Il giudizio della commissione di valutazione non è né positivo né negativo. E’ sospeso, in realtà, anche se i rilievi ci sono, eccome. Ma nel frattempo alla politica va bene così e un primo esame, sia pure non ancora ultimato, basta per “promuovere” il direttore generale dell’Asm, Pasquale Amendola(nella foto, a destra), e il suo omologo materano, Vito Gaudiano (nella foto, a sinistra), fino a scadenza mandato. La delibera della giunta regionale, su proposta dell’assessore Martorano, è di martedì scorso, 12 luglio. Con essa i due manager vengono prorogati fino a scadenza mandato, cioè per altri sei mesi, più o meno. E’ evidente che si tratta di una legittimazione che nasce da una scelta politica verosimilmente dettata dalla brevità de periodo che manca per la scadenza del mandato. Sicuramente è anomalo che la commissione tecnica di valutazione che periodicamente si esprime sulla congruità degli obiettivi dei manager (assegnando un punteggio in ventesimi al quale è collegata anche una premialità economica) non si sia sbilanciata ad esprimere un giudizio così come di solito è avvenuto in passato. Le prime contestazioni, però, non sono di poco conto. Ad Amendola, ad esempio, la commissione (che è presieduta dal direttore generale Pierino Quinto) ha contestato uno sforamento della spesa farmaceutica ospedaliera che doveva essere contenuta in 6 milioni di euro ed è invece schizzata a quasi 25 milioni. Idem per Gaudiano: anche gli obiettivi regionali della spesa farmaceutica prevedevano un tetto di 6 milioni e mezzo e invece si è arrivati a 19 milioni e mezzo. Una catastrofe (che comunque è in linea con il trend nazionale) rispetto alla quale, evidentemente, il giudizio della commissione di valutazione non poteva essere pienamente positivo, a meno di mirabilia conseguite che però, allo stato, non sono certiticate. E’ evidente che, appena usciti dal quiz per il San Carlo, “licenziare” (ipotesi tecnicamente possibile) Amendola e Gaudiano a soli sei mesi dalla scadenza mandato significava avviare una nuova tiritera politica che si sono e ci hanno risparmiato. Meglio andare avanti sperando di contenere i danni per i prossimi sei mesi. Il 5 luglio scorso, invece, la Giunta regionale ha conferito al direttore generale uscente del San Carlo, l’ingegnere De Costanzo, una bella indennità pari a un incremento del 15, 3 per cento sulla retribuzione di base annua per i risultati conseguiti nel 2009. Eppure era stato proprio Martorano, nell’audizione in V commissione il 14 luglio scorso a riferire che il passivo del San Carlo era passato da 1 milione e 200mila euro a 2 milioni e 700mila. Probabilmente il disavanzo è stato tutto accumulato nel 2010. O comunque vengono adottati criteri di valutazione che non si fermano al disavanzo. La premialità economica a De Costanzo è stata riconosciuta appena ha detto addio al San Carlo. Il 5 luglio, infatti, è il giorno successivo alla nomina di Des Dorides alla direzione dell’ospedale.

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