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Per la prima volta gli inquirenti crotonesi hanno arrestato uno scafista donna, Samarina Valentyna, 38 anni, nata in Russia ma di nazionalità ucraina come il complice Oleksandr Bariiev, di 27 anni, comandante dell’imbarcazione a vela, denominata Tara, battente bandiera austriaca, con a bordo 25 persone e intercettata dalle motovedette della Guardia di Finanza al largo di Isola Capo Rizzuto.
Il veliero, lungo circa 15 metri, è stato bloccato prima che potesse raggiungere la spiaggia e rimorchiato fino al porto di Crotone dove è giunto intorno alle 6 di ieri. Oltre ai due ucraini finiti in manette c’erano afghani, pakistani e iracheni, una decina dei quali hanno riferito di essere minorenni. I sospetti degli agenti della Squadra Mobile della Questura si sono subito concentrati sui due ucraini per il colore della pelle diverso da quello degli altri passeggeri, ma la coppia era stata già notata alla conduzione del natante dai finanzieri. E poi anche la versione poco credibile fornita dalla scafista: «Passavo da un’isola greca, li ho incontrati là e si sono offerti di darci 250 euro a testa per essere accompagnati in Italia».
Una volta sbarcati, gli immigrati sono stati portati dalla Misericordia di Isola Capo Rizzuto al Centro di accoglienza di Sant’Anna. Lo scorso lunedì uno sbarco di 46 egiziani (in parte già rimpatriati al Cairo) forse partiti dal Nordafrica: in questo caso è stato denunciato in stato di irreperibilità uno scafista approdato a Sellia prima che il carico umano approdasse a Le Castella.
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