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I carabinieri di Rossano hanno arrestato questa mattina ventidue persone, di cui 8 in carcere e 14 poste ai domiciliari, nell’ambito dell’operazione ‘Pitbull’ eseguita stamane dai carabinieri nella sibaritide. Gli arrestati sono responsabili a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e detenzione di armi. I provvedimenti, delegati dal Gip del Tribunale di Rossano, vanno a colpire personaggi di spicco della malavita locale che gestivano la distribuzione al dettaglio di notevoli quantitativi di sostanze stupefacenti, provenienti dal napoletano. Oltre agli arrestati sono indagate altre 47 persone che gestivano lo spaccio di droga nei comuni di Rossano, Cariati, Mandatoriccio, Caloveto e Campana, tutti nel cosentino. L’operazione denominata «Pitbull», ha visto impegnati più di cento militari, con l’ausilio di due velivoli dell’Ottavo Nucleo Elicotteri e di unità cinofile.
Le indagini hanno avuto inizio dopo l’incendio di un lido balneare nel 2009 e subito dopo i carabinieri avviarono una serie di accertamenti durante i quali furono individuati una serie di spacciatori che acquistavano la droga in provincia di Napoli e poi la rivendevano in alcuni centri della sibaritide. Dalle indagini è emersa una intensa attività di spaccio di cocaina, hascisc e marijuana. I carabinieri, anche attraverso intercettazione telefoniche ed ambientali, hanno individuato la rete di spacciatori accertando oltre 200 episodi di cessione di droga. Stamane nel corso dell’operazione i carabinieri hanno eseguito anche numerose perquisizioni durante le quali è stato sequestrato un chilo e duecento grammi di hascisc. I carabinieri hanno arrestato 21 persone delle 22 destinatarie delle ordinanze cautelari di oggi. Le indagini hanno permesso di scoprire una presunta organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di cocaina, eroina e hashish. Una persona, dunque, è al momento irreperibile. Si tratta di Emilio Branca, 51 anni, di Cariati.
In carcere sono finite sette persone: Mario Stumpo, 47 anni, Dario Aggazio, 26 anni, Olindo Celeste, 27 anni, Giuseppe Mussuto, 25 anni, Francesco Guzzi, 34 anni, Maurizio Roma, 31 anni, e Giosuè Roma, 36 anni. Ai domiciliari sono finiti in 14: Giacinto Vaglica, 35 anni, Andrea Vaglica, 24 anni, Cosimo Avena, 35 anni, Cesare Mazza, 33 anni, Francesco Antonio Cannas, 33 anni, Francesco Cirantineo, 44 anni, Renato Salvatore Rossano, 36 anni, Vincenzo Iozzi, 35 anni, Francesco Russo, 49 anni, Salvatore Cosentino, 37 anni, Andrea Celeste, 28 anni, Valentina Celeste, 24 anni, Giuseppe Gambardella, 28 anni, e Antonio Bevacqua, 31 anni.
In conferenza stampa, svoltasi a Cosenza, è stato specificato che il gruppo operava senza un preciso capo, tollerato dalle cosche locali della ‘ndrangheta. Il nome dell’operazione, Pitbull, deriva dall’abitudine di uno degli arrestati di portare in auto appunto un cane di questo tipo, che doveva allontanare eventuali cusiosi, visto che proprio in auto aveva le dosi da spacciare. La droga veniva poi anche nascosta in vecchi casolari abbandonati e nelle carcasse di vecchie auto. Le indagini sono partite dall’incendio di un lido, avvenuto forse per vendetta, e sono durate circa un anno.
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