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I Carabinieri di Locri ha conclusione di serrate ricerche hanno arrestato il trentaquattrenne bovalinese Francesco Macrì (in foto), coniugato, macellaio, già noto alle forze dell’ordine. Su Macrì pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria, perché condannato il 28 maggio 2011 alla pena di 28 anni di reclusione.
La sentenza ha stabilito infatti, che l’uomo è l’autore dell’omicidio di Rocco Valenti e del tentato omicidio della moglie Antonia Macrì, raggiunti da colpi d’arma da fuoco a Bovalino nel pomeriggio del 14 maggio 2002, mentre si trovavano a bordo della loro moto ape 50. L’arrestato, già condannato nel 2009 in primo grado a trenta anni dalla Corte d’Assise di Locri, si nascondeva in un’abitazione dell’impervia contrada Ientile di San Luca.
All’arrivo dei Carabinieri Macrì ha tentato di fuggire lanciandosi da un balcone del primo piano, ma è stato bloccato dai militari che avevano già circondato l’area dopo aver saltato una recinzione. Ai carabinieri che l’hanno arrestato ha dato le generalità di un parente, nell’estremo vano tentativo di non essere riconosciuto. Macrì ritenuto contiguo alla cosca di ‘ndrangheta “Mammoliti” alias “fischiante” di San Luca, è stato immediatamente tradotto al carcere di Locri ove dovrà scontare la pena comminata.
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