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La Rossanese ha presentato domanda di ripescaggio alla Serie D e ieri mattina, due delegati della società, Francesco Toretti e il neo dirigente Angelo Siciliano, si sono recati in Lega a Roma per regolarizzare la posizione del club, depositando la domanda con annessa fidejussione di 31 mila euro e tassa di iscrizione di 18 mila. Salti mortali della dirigenza bizantina per adempiere a questo importante passaggio burocratico che, come spiegato dal copresidente Cataldo Carrozza, “al 90% consentirà alla Rossanese di partecipare al prossimo torneo di Serie D”.
Il merito, dunque, è tutto dei presidenti Alfonso Guerriero e Cataldo Carrozza se il club potrà ambire al palcoscenico che più gli compete, poiché senza aiuti di nessun tipo, né di carattere imprenditoriale, né istituzionale. “Abbiamo presentato tutti gli incartamenti necessari anche se siamo stati sino a mercoledì notte con il pericolo di non riuscire a presentare domanda per questioni economiche. Abbiamo avuto un incontro anche col Comune, che ha risposto negativamente a causa delle anemiche casse comunali”, spiega Carrozza. “Poi è subentrato il solito amore – prosegue il dirigente – se mai ce ne fosse bisogno ancora una volta di dimostrarlo, e con i solito quattro amici, siamo riusciti nell’intento anche grazie a qualche piccolo contributo. Chi vuole realmente bene a questa squadra, ora è il momento di dare un aiuto al club. Ce l’abbiamo messa tutta, siamo una società pulita, senza alcuna vertenza, e queste cose peseranno anche nelle valutazioni della Covisoc”.
Sono 38, intanto, le società non aventi diritto all’iscrizione diretta in Serie D, che sperano nel ripescaggio. Di queste 12 (Carpenedolo, Miglianico, Montecchio Maggiore, Kras Repen, Opitergina, Rivoli, Rossanese, Sant’Antonio Abate, Sestese, Tavolara, Vigevano e Villafranca Veronese) sono perdenti play out, ed il resto provenienti dai tornei d’Eccellenza. Per stilare la graduatoria definitiva, priorità l’avranno quelle retrocesse dopo gli spareggi dalla Serie D, da qui il moderato ottimismo.
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