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Stava rientrando dal lavoro in sella alla sua moto lunedì sera, dalla moglie Evelin e da suo figlio, il piccolo Simone. Roberto Zangari indossava sempre il casco alla guida della sua Honda Cbr 1000, ma quella sera nel momento di impattare contro una transenna “dimenticata” lungo la via Jannoni, dove era stata sistemata insieme alle altre in occasione del Referendum, ne era sprovvisto. Un impatto mortale, avvenuto intorno alle 22,30 di lunedì, nei pressi del Politeama. Secondo le ricostruzioni il quarantenne ha perso il controllo della propria moto, per finire prima contro la transenna e poi essere sbalzato contro un marciapiede, sbattendo violentemente la testa. Roberto “lo chef”, così lo conoscevano tutti in città a casa dunque non è mai rientrato. Inutili i primi disperati soccorsi, attivati dalla telefonata al 118 di un carabiniere in borghese e un funzionario, che abita lungo quella via. Inutile la corsa dell’autoambulanza in ospedale. Ai sanitari del Pronto soccorso non è rimasto che constatarne il decesso. Agli uomini della Polizia stradale, diretta da Dolores Rucci, resta, invece, il compito di portare avanti gli accertamenti, finalizzati a ricostruire la dinamica dell’incidente ed a verificare eventuali responsabilità di terzi. Resta da capire, infatti, la regolarità della presenza della transenna sulla strada e il motivo per cui la stessa, come tutte le altre sistemate nei pressi del Palazzo comunale per garantire un regolare afflusso dei presidenti di seggio che dovevano consegnare il materiale elettorale dei Referendum, si trovasse ancora lì. Il funzionario che, tra i primi ha soccorso la vittima e ha raccontato al Quotidiano gli ultimi momenti vissuti accanto a Roberto. «Allertato dal rumore dello scontro, sono sceso in strada e ho visto il centauro a terra. Dopo qualche minuto in cui sembrava senza conoscenza, l’uomo si è svegliato e, nonostante le sue condizioni apparissero comunque gravi, mai ci saremmo aspettati il tragico epilogo, dopo che l’ambulanza lo aveva prelevato per il trasporto in ospedale». Con la voce ancora rotta dall’emozione, il testimone continua: «Il motociclista ha urtato contro una delle transenne posizionate sin dalla domenica e che, ad operazioni terminate, era ancora lì, ad occupare parte della carreggiata. Una leggerezza costata una vita umana. Roberto Zangari, la sua famiglia, meritano, però, verità e giustizia. E le telecamere della caserma dei carabinieri avranno certamente ripreso tutto, – conclude – anche chi ha forse spostato la transenna, magari per parcheggiare la propria auto, dunque è necessario fare chiarezza e accertare eventuali responsabilità».
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