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di BRUNO CENSORE*
Innanzitutto, mi preme respingere con forza e determinazione l’appello al non voto lanciato da chi crede che la partecipazione non sia un elemento imprescindibile per un Paese civile e consapevole di esserlo. E nel farlo, voglio ricordare la vera essenza del Referendum, sostanziale espressione della sovranità popolare sancita dall’art.1 della Costituzione italiana. Come ha ricordato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, votare è un diritto ma anche un dovere, e soltanto recandosi alle urne domenica e lunedì prossimi, al di là delle appartenenze politiche, i cittadini avranno modo di esprimersi attraverso il loro massimo strumento di democrazia. Perciò, e ci tengo a rammentarlo, non andare a votare se da un lato significa rinunciare a un diritto sacrosanto dall’altro significa delegare agli altri scelte importanti, che determineranno la nostra vita e quella dei nostri figli. Per queste e altre ragioni, io andrò a votare, consapevole dell’importanza di un irrinunciabile strumento di democrazia diretta e degli argomenti al centro del Referendum. Andrò a votare, dunque. Voterò quattro “SI”. Quattro “SI” per dire altrettanti no. Voterò “SI” per dire no al nucleare obsoleto, convinto che sia indispensabile e opportuno puntare sulle energie pulite e rinnovabili. Voterò “SI” per dire no al decreto Ronchi, deciso a difendere il valore dell’acqua come bene comune. Voterò “SI” per dire no alla legge sul legittimo impedimento, vergognosa norma ad personam e a misura di pochi privilegiati. Voterò “SI” anche per preservare l’art.3 della Costituzione, quello che dice che tutti i cittadini, compreso Berlusconi, sono tutti uguali di fronte la legge. E poi, lasciatemelo dire, benché conscio che l’importanza dei quesiti referendari vada oltre la quotidiana contesa politica, c’è un’altra ragione che mi spinge a recarmi alle urne. Una considerazione che diventa un appello che rivolgo a tutti i democratici, a tutto il popolo di centrosinistra: se si dovesse raggiungere il quorum, se i cittadini dovessero esprimersi contro alcuni dei provvedimenti che hanno caratterizzato in negativo l’azione del Governo, nella fattispecie la privatizzazione dell’acqua, il ritorno al nucleare e la vergognosa norma ad personam sul legittimo impedimento, le conseguenze politiche per Berlusconi saranno inevitabili. Insomma, e concludo, un motivo in più per recarsi alle urne. Un motivo in più per votare quattro “SI”.
*consigliere regionale del PD
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