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Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ritiene che lo spot sui Bronzi di Riace sia una «trovata infelice e grottesca. È una iniziativa dannosa per l’immagine degli stessi Guerrieri e della stessa Calabria». «Chiedo al Governatore Scopelliti – ha dichiarato – di sospendere immediatamente la campagna promozionale, di limitare i danni e di utilizzare i fondi previsti e risparmiati per il sociale. Lo spot sui Bronzi è qualcosa di orribile, ridicolizza i Guerrieri di Riace, assesta un colpo durissimo al fascino e mistero delle due Statue, arreca un danno notevole alla immagine e al turismo della stessa Calabria. I Bronzi di Riace sono l’immagine simbolo della Calabria, conosciuti in ogni angolo del mondo, per questo lo spot sui due Guerrieri andava fatto ma in modo diverso, senza quella sceneggiata grottesca e ridicola dell’animazione delle due Statue. I Bronzi non si toccano, nè si deformano». «La Calabria – conclude Corbelli – con quello spot ha non solo sprecato milioni di euro di denaro pubblico, ma ha paradossalmente arrecato un forte danno agli stessi Bronzi e alla Regione. Per questo la campagna promozionale va immediatamente sospesa». Anche il senatore del Pd, Roberto Della Seta, si è detto contrario allo spot: «Il governo ascolti l’appello di uomini di cultura e del territorio e ritiri la pubblicità dei Bronzi di Riace che mette alla berlina una delle più grandi risorse culturali della Calabria e del Paese». «Il governo e il ministro Brambilla stanno affossando il turismo italiano sotto una cappa di spot sbagliati, di magiche Italie e Bronzi che fanno i bulli. Scelte discutibili pagate con i soldi dei contribuenti. Non si può continuare a trattare un tema serio come le politiche per il turismo a suon di pubblicità che ridicolizzano e danneggiano il Paese e, in questo caso, una regione difficile e bellissima come è la Calabria che del turismo ha bisogno per crescere e valorizzarsi. Vedere un’opera straordinaria come i Bronzi di Riace, che il mondo ci invidia, trasformata in una ridicola macchietta, oltre ad offendere i calabresi e tutti gli italiani rischia di diventare un pericoloso boomerang per il turismo». Infine, il commento sullo spot da parte del sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori: «Garantire al turista acque pulite e servizi adeguati a prezzi concorrenziali, ecco qual è il migliore spot promozionale per la Calabria». Per Marziale: «Chi programma una vacanza investe denaro e pretende il giusto riscontro. In un settore dove la concorrenza è sempre più spietata, a colpi di ribassi e mete incantevoli, bisogna attrezzarsi strutturalmente affinchè il turista rimanga pienamente soddisfatto e divenga egli stesso veicolo promozionale, cosa che al momento è ben lungi dal verificarsi anche per colpa dello scarso rispetto che molti soggetti calabresi, pubblici e privati, dimostrano di avere nei confronti di un ambiente da considerarsi tra i più belli a livello mondiale».Relativamente allo spot, il sociologo dichiara: «Sono certo che i guerrieri bronzei, convertiti in bulletti animati, riusciranno forse a strappare un sorriso a qualche bimbo, ma non incideranno minimamente ad incrementare il turismo in Calabria. Meglio investire su strategie educative in materia ambientale, così da aiutare i calabresi a comprendere di quale e quanta ricchezza la natura ha dotato il territorio». Alle polemiche però risponde Aldo Pecora, ideatore del movimento «E adesso ammazzateci tutti» che si schiera a favore della nuova campagna pubblicitaria della Regione Calabria: «La trovo simpatica ed efficace – scrive Pecora sul suo blog – certamente avanti anni luce rispetto all’indegna e multimilionaria campagna ideata da Oliviero Toscani, che con il suo inutile quanto triste ‘gli ultimi saranno i primì ha inferto il colpo di grazia all’immagine di una regione e di un popolo ancora duramente scossi dopo il delitto Fortugno». Il leader di Ammazzateci tutti, facendo riferimento al nuovo spot istituzionale nel quale i due guerrieri giocano a pari e dispari per scegliere ‘mare o montagnà, conclude ironicamente: «Forse questa campagna è un problema per chi ha avanzato nei mesi scorsi l’idea di portare via dalla Calabria i Bronzi di Riace, perchè se adesso i Bronzi andranno in vacanza dovranno cercarli in tutte le meravigliose località di montagna e di mare calabresi prima di trovarli e portarceli via».
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