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Non sembrano esserci dubbi sull’agguato a Giovanni Villella che si trovava in quel posto isolato di campagna (in una stradina interpoderale adiacente al vivaio Squadrito di località Pullo, a un tiro di schioppo dall’aeroporto) molto probabilmente per compiere un furto di piante dall’azienda vivaistica che, negli ultimi due mesi, ne aveva subiti tre.
Verificando la scena del delitto infatti gli investigatori della polizia di Stato si sarebbero convinti che la vittima, tramite un varco laterale che si immette sulla stradina, sarebbe entrato nel vivaio dell’azienda per rubare piante (una è stata trovata ai lati della stradina, a circa 50 metri da dove è stato trovato il corpo, e altre vicino il furgone della vittima). Altra circostanza che fa supporre che Villella sia stato ucciso per il furto, sono i bossoli trovati a 50 metri dal corpo del giovane, segno quindi che è stato sparato e poi inseguito prima che la vittima cadesse vicino il furgone (e poi finito con un colpo di fucile in pieno viso) con il quale era giunto sul posto forse intorno alle 23 di sabato scorso quando aveva detto alla moglie che usciva per andare a comprare le sigarette.
Ci sono però altri elementi che potrebbero far cambiare idea agli inquirenti soprattutto per la modalità con cui è stato freddato. Sarà importante in ogni caso stabilire l’ora della morte. Per quanto tempo insomma è rimasto sul posto la vittima che, uscito di casa alle 23 di sabato, è stato trovato morto il giorno dopo alle 12.30. Questo lo stabilirà l’autopsia per la quale oggi il sostituto procuratore Galletta affiderà l’incarico al medico legale.
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