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Dopo l’operazione di giovedì scorso che ha portato all’escusione di 25 ordinanze di custodia cautelare, nei confronti di altrettanti appartenenti ad un’organizzazione criminale, promossa prevalentemente da soggetti di origine calabrese finalizzata al traffico di stupefacenti, sono finite in manette altre quattro persone. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzato al traffico di droga. Dopo l’arresto di Antonio Marte (dal quale ha preso il nome l’operazione) e di Saverio Salvatore Pizzata, i carabinieri del comando provinciale di Bologna hanno arrestato Pasquale Marte (in foto) 26 anni di Locri, fratello di Antonio, anch’egli ritenuto vicino al clan Strangio-Mammoliti. Insieme a Saverio Pizzata sono considerati i promotori dell’associazione accusata di aver smerciato grandi quantità di cocaina a Bologna negli ultimi due anni e mezzo.
In manette sono finiti anche Fatbardh Mataragasi, 27enne albanese residente a Bologna, Paolo Castaldelli, 44 anni e Fabrizio Bellinazzi, 35 anni, entrambi della provincia di Rovigo, ritenuti responsabili di traffico illecito di sostanze stupefacenti continuato. I primi due sono stati rintracciati a Bologna mentre l’ultimo a Lusia (Padova). Secondo l’accusa i due italiani acquistavano la cocaina dai calabresi per poi rivenderla a Bologna. Ora all’appello mancano solo tre indagati.

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