X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

Una giornata all’insegna dei manifesti al veleno quella di ieri. Tutte quelle accuse al vetriolo, che campeggiano su manifesti affissi in città e contro le quali Occhiuto ha sporto querela (la terza in questa campagna elettorale), sono state riproposte e rilanciate direttamente da Enzo Paolini, il candidato del Pd, che ieri ha convocato una conferenza stampa: «Il centrosinistra ha squarciato il velo della questione morale – ha detto Paolini ai giornalisti, convocati ieri mattina per una conferenza stampa – e ha indicato una serie di fatti giudiziari che riguardano l’architetto Occhiuto. Io le ho verificate e ne ho controllato la fondatezza. La società Oltrestudio srl, di cui Occhiuto è amministratore, ha ricevuto l’ultimo protesto il 15 marzo scorso, alla vigilia della campagna elettorale, per una cambiale di 11 mila euro. I protesti, dall’11 febbraio 2010 ammontano – ha continuato sventolando documenti – a 156 mila euro. C’è una sentenza, confermata dalla Cassazione, con una condanna per mancato versamento di contributi: la condanna è stata sostituita con una sanzione pecuniaria ma la rilevanza penale resta. E ci sono quattro istanze di fallimento, avanzate da creditori e che verranno discusse il prossimo 10 giugno in tribunale». «A questo punto non ho potuto più tacere – ha detto Paolini – mi sono sentito in dovere di intervenire per difendere le persone che non hanno santi in paradiso. A questo servono le spalle larghe: per proteggere i deboli e gli indifesi».
Alle accuse impresse sui manifesti apposti per le vie della città, ha subito risposto Occhiuto che invece le ha definite “spazzatura” e oltre ad una risposta con tanto di manifesti, era stata diramata una nota del coordinamento del Pdl calabrese: «E’ triste constatare come oggi , il centrosinistra cosentino, quello dei partiti e non degli elettori, legittimato da Bersani, sia preda del giacobinismo e di una volgare e brutale offensiva che non rappresenta la nobile tradizione riformista e laica di Cosenza». «A Cosenza – prosegue la nota – è in opera una macchina da guerra che ripropone in sedicesimo – si legge in una nota – le aggressioni ed i vilipendi subiti a livello nazionale dal leader del nostro partito».
Il problema è che al centro di tutto questo dibattito “politico” non c’è il traffico, non ci sono i rifiuti o il centro storico, ma la situazione economico-finanziaria di una Srl di cui è amministratore il candidato a sindaco del centrodestra, Mario Occhiuto. L’architetto ha risposto nel confronto su Rai Tre esibendo il suo casellario penale immacolato e la visura della Camera di commercio dalla quale non risultano protesti.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE