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Il responsabile di Libera Basilicata, don Marcello Cozzi scrive al Presidente della Rai, Paolo Garimberti, al direttore generale, Lorenza Lei, al direttore di Rai 1, Mauro Mazza ed al presidente della Commissione di vigilanza, Sergio Zavoli per chiedere il motivo del «silenzio» di Porta sul caso di Elisa Claps. Don Cozzi ricorda gli approfondimenti della trasmissione su vicende di cronaca come l’uccisione di samuele Lorenzi a Cogne, di Sarah Scazzi ad Avetrana, di Meredith Kercher a Perugia.
«Per ciascuna di queste dolorose vicende – scrive il prete – è stato indubbiamente prezioso e insostituibile il lavoro di approfondimento e di inchiesta degli organi di informazione, da quelli televisivi a quelli della carta stampata, che non solo hanno avuto il merito di far conoscere ad una vasta platea di cittadini ognuna di queste storie, ma talvolta hanno fatto da valido supporto alle stesse attività investigative. Da questo punto di vista, dunque, come non riconoscere i meriti del lavoro svolto da Bruno Vespa nel suo ‘Porta a portà».
L’omicidio della sedicenne potentina Elisa Claps, il cui corpo è stato rinvenuto il 17 marzo 2010 nella chiesa della Trinità, ha trovato spazio su tutti gli organi di informazione nazionale.
«La stessa attenzione, lo stesso approfondimento, la stessa ridda di ipotesi, teorie, analisi – sostiene il portavoce di Libera -, ci saremmo aspettati di vedere anche nel salotto televisivo del dottor Vespa, dove ciascuna delle storie su citate hanno avuto invece tutto lo spazio che meritavano. Per Elisa Claps, invece, niente; solo qualche minuto qui e là, probabilmente per un inevitabile dovere di cronaca, un veloce passaggio di neanche cinque minuti nella puntata del 20 maggio 2010, dove tra l’altro l’esperto conduttore ne parla come di una ‘ragazza inglesè, e nient’altro: nessuno di quei plastici che hanno reso famoso il salotto di «Porta a Porta», nessun psicologo ad analizzare la psiche del presunto assassino, nessun commentatore o esperto a ragionare sulle coperture, sui personaggi potenti che si presume possano essere coinvolti. Niente di niente. Un caso davvero ‘appetibilè per chi fa un lavoro di inchiesta e di informazione, ed invece a «Porta a porta» nulla; il silenzio assoluto». Don Cozzi si chiede: «Perchè?».
«Questa è una storia – conclude rivolgendosi ancora ai responsabili Rai – costellata da troppi misteri, molti dei quali, troppi, insoluti, tra cui il buio sulle coperture e sui depistaggi di tutti questi anni. Aiutateci voi a capire che il silenzio di Porta a porta sia invece dovuto a banali ma spiegabili motivi e non è invece l’ennesima pagina inspiegabile di una storia che francamente ne ha avute troppe»
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