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«E’ appena il caso di ricordare al sen. Musi che, nel fare l’analisi del recentissimo voto amministrativo, non può porsi come se fosse il segretario regionale del PD in Piemonte o in Lombardia. È ancora il commissario del PD in Calabria e deve innanzi tutto analizzare rigorosamente i risultati elettorali in questa regione molto difficile». Lo afferma in una nota Giuseppe Soriero, ex parlamentare ed assessore comunale uscente di Catanzaro. «Alle comunali – dice – il PD è crollato sotto il 10% a Cosenza, a Reggio e addirittura a Catanzaro si ferma al 6%. Da Gerardo Chiaromonte e Pio La Torre, partecipando alla Direzione del PCI, ho appreso che «la questione urbana nel Mezzogiorno» va analizzata e affrontata in tempo e che per convincere davvero gli elettori incerti a votare nei ballottaggi il messaggio politico dev’essere molto rigoroso, critico ed autocritico. Così oggi coraggiosamente il PD sta facendo in altre zone d’Italia. Ho presenti – continua – le responsabilità che a più livelli hanno dissipato in pochi anni un patrimonio prezioso in Calabria e nella Provincia di Catanzaro dove il centro sinistra anche nelle sconfitte più cocenti era almeno al 35,89% (2008 elez.prov.) e al 35,19 (2010 elez.reg.). Oggi è rimasto inchiodato al 16 % circa. Perchè? Si poteva fare di più e prima? La disgregazione del PD e del centro sinistra ha agevolato solo la destra ! La battaglia di rinnovamento, – prsegue – necessaria, andava condotta con determinazione e con intelligenza politica. Ed invece a Catanzaro – dice Sioriero – per allargare l’alleanza iniziale di centro sinistra ci son volute battaglie politiche aspre, documentate sulla stampa, contro i «sostenitori dell’autarchia».
Si sono persi incoscientemente mesi preziosi per arrivati all’attuale 12,8% se si sommano i risultati delle tre liste (Pd, Ciconte e Giovani). E addirittura in esse – continua – circa un terzo dei candidati non raggiunge i 10 voti e ben 13 di essi registrano zero voti. I dati elettorali – secondo Soriero – dicono chiaramente che il PD non ha saputo aiutare lo sforzo coraggioso e innovativo che alcuni candidati, a partire da Salvatore Scalzo a Catanzaro, hanno saputo sprigionare. Al tesseramento concluso burocraticamente entro il 31 Gennaio 2011 non è seguita alcuna iniziativa di vero confronto politico. Proprio Musi e i suoi collaboratori – dice Soriero – non si sono resi conto che, mentre predicavano «il rinnovamento col lanciafiamme», prevalentemente sui giornali e su Facebook, non riuscivano a costruire liste in grado di attrarre il consenso degli elettori. Alla fine hanno rabberciato liste che hanno precluso l’ingresso in Consiglio proprio a energie giovanili preziose».
«Più volte – prosegue – ho paventato questo rischio, con lettere riservate e sulla stampa, sostenendo le proposte di rinnovamento di Valerio Donato prima e Salvatore Scalzo poi, ma Musi è andato avanti con superficialità e scarsa conoscenza delle realtà territoriali. Le attese salvifiche del commissariamento del PD da tempo sono state vistosamente deluse e dissipate in una sfibrante attesa d’iniziativa politica più volte annunciata e mai realmente costruita. Ora le energie positive del PD e del Centrosinistra – dice Soriero – lavorino per i ballottaggi alacremente e serenamente, senza proclami e ingiunzioni sui giornali. In Calabria – conclude – siamo ancora in tempo per valorizzare il meglio dell’esperienze politiche, cultuali e amministrative e per dimostrare di essere un partito credibile, davvero democratico nel metodo e nel merito, giacchè il vero rinnovamento si pratica e non si predica soltanto sui giornali».

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