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Chiudere l’Ufficio del commissario per l’emergenza ambientale «alla luce del totale fallimento dopo oltre 14 anni di attività, e affidare alla Regione i poteri che le competono». Questa la richiesta dei deputati calabresi del Pd, Franco Laratta, Cesare Marini, Nicodemo Oliverio (in foto da destra a sinistra) in un’interrogazione sull’emergenza rifiuti in Calabria presentata al Presidente del Consiglio ed ai Ministri all’Ambiente ed alla Salute.
«La Calabria – scrivono – secondo quanto affermato dal Commissario per l’emergenza ambientale, Graziano Melandri, si trova in piena e drammatica emergenza, visto che è ‘miseramente fallito l’attuale sistema rifiutì. Melandri, che è succeduto al presidente Scopelliti che per alcuni mesi è stata Commissario per l’Emergenza ambientale, è l’ennesimo commissario in 14 anni di attività di quell’Ufficio che è la rappresentanza evidente e inequivocabile del fallimento di tutto un sistema».
«E’ in fase di approvazione – è scritto, tra l’altro, nell’interrogazione – la relazione sul ciclo integrato dei rifiuti che riguarda la Calabria, da parte della Bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti che parla di uno spreco di oltre 13 milioni di euro soltanto negli ultimi 3 anni, senza avere costruito un solo impianto e senza avere attivato percorsi concreti di raccolta differenziata. La Commissione stigmatizza, in particolare modo, il fatto che nessuno dei contratti stipulati dai commissari delegati risulta sottoposto al controllo preventivo della Corte dei conti e, per altro verso, vi è stata una produzione alluvionale di ordinanze commissariali, spesso contraddittorie e confuse». «Nella relazione del Comando carabinieri per la tutela dell’ambiente – proseguono i parlamentari – si sottolinea come tra il 1998 e il 2006 l’ufficio del commissario abbia potuto gestire circa 700 milioni di euro, risorse che, ad oggi, sono lievitate a ben oltre il miliardo di euro, a fronte degli insufficienti risultati ottenuti. La sezione regionale della Corte dei conti di Catanzaro ha chiaramente parlato di ‘fallimento della esperienza commissarialè. La situazione che si è determinata non può consentire alla Regione, che è responsabile in termini di pianificazione, di scaricare le responsabilità sul sistema degli enti locali e in particolare su quei comuni che sono impegnati nella competizione elettorale in corso».
Laratta, Oliverio e Marini chiedono quindi di sapere «se il governo è a conoscenza della drammatica situazione in cui versa la Calabria nel settore dei rifiuti; che cosa intende fare per evitare un danno incalcolabile alla Calabria e a tutti i calabresi; se non intenda riferire in parlamento sui costi di 14 anni di Commissariato in Calabria, sui finanziamenti statali e regionali utilizzati, sulle responsabilità di questa drammatica situazione».

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