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La pace in Libia, il nucleare e l’uccisione di Bin Laden; questi alcuni dei temi sui quali è intervenuto questa mattina il leader dell’Italia dei Valori, Di Pietro, in Calabra, per prendere parte ad alcune iniziative elettorali.
Di Pietro, sul referendum per il Nucleare, ha invitato « tutti i cittadini a votare il 12 e 13 giugno per il referendum. C’è un’altra disinformazione che sta passando, che ormai con la legge che avrebbero fatto sulla moratoria alle centrali nucleari non ci sarebbe più bisogno del voto referendario». «Non è vero – ha aggiunto – che non si va a votare. Stanno cercando di non votare su un quesito perchè non vogliono che si raggiunga il risultato sugli altri».
Altro tema toccato dal leader dell’Italia dei Valori, quello della guerra in Libia: «Noi siamo convinti che la pace si può raggiungere solo con la cooperazione internazionale». Di Pietro parla della guerra in Libia da Crotone, da dove ha cominciato il suo tour nelle province calabresi: «Idv – ha ribadito – ha una posizione molto chiara che impegna il governo del nostro paese a non portare azioni di guerra preventiva nei confronti della Libia e del popolo libico». Di Pietro si è soffermato sulla necessità di limitare la partecipazione dell’Italia alle operazioni dirette dalla Nato in Libia. «Al di fuori di questi limiti – ha sottolineato – riteniamo che l’azione militare porti ad una escalation di violenze con il rischio di una guerra globale e l’allontanamento reale delle prospettive di pace».
Dunque i prossimi appuntamenti importanti per gli italiani saranno le elezioni amministrative e i referendum, che, secondo Di Pietro «sono due momenti importanti per cambiare il volto della politica nel nostro Paese e fare in modo che ad incominciare dai Comuni e poi proponendo un diverso governo, si possa pensare più all’interesse dei cittadini e non agli interessi personali». Infine non poteva mancare un commento sulla notizia dell’uccisione di Bin Laden, l’uomo che ha terrorizzato il mondo (in particolare dopo gli attentati dell’11 settembre”): «L’uccisione di Bin Laden e il modo in cui è stata realizzata dimostrano che il terrorismo si combatte con azioni di intelligence e di polizia e non con la guerra ai popoli. Per questa ragione – ha aggiunto – noi esprimiamo la nostra soddisfazione per avere posto fine ad un pericoloso terrorista e ribadiamo che la lotta al terrorismo va fatta con intelligenza ed intelligence e con operazioni di polizia portate avanti con questi criteri di professionalità piuttosto che con bombe che vengono chiamate intelligenti e poi, invece, ‘dove prendono prendonò, senza guardare chi ci sta sotto».

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