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«Lo Stato riconosce che la Basilicata rappresenta il nodo centrale del sistema dell¨energia per il Mezzogiorno, svolgendo un ruolo rilevante per l’intero Paese»: è questo il presupposto con cui si apre il “Memorandum di intesa» sulle estrazioni petrolifere tra la Regione e lo Stato, firmato oggi a Potenza. Nel documento si evidenzia che «le risorse energetiche lucane e il loro corretto, razionale e sostenibile utilizzo rappresentano un fattore della ricchezza e della competitività del territorio regionale»: Stato e Regione hanno quindi “deciso di affrontare in maniera sinergica la questione, attraverso la definizione di un programma, avente finanza addizionale, che tenga conto dei programmi di investimento delle compagnie petrolifere». Sono quattro gli «assi strategici» indicati dal Memorandum: prevenzione, tutela dell’ambiente e del territorio ; incremento dell’accessibilità regionale attraverso la connessione con i nodi delle reti nazionali della mobilità; creazione di nuova occupazione attraverso la ricerca, la formazione e la promozione di nuove iniziative in campo ambientale, turistico e industriale; costituzione di un «cluster dell’energia» con «valenza nazionale e internazionale». Sono poi previste «specifiche linee d’azione», tra cui la realizzazione di un distretto energetico, di infrastrutture industriali ed energetiche «ad alto contenuto innovativo», un centro di Studi europeo «sull’energia e sulla sicurezza energetica a carattere sovranazionale», e «una Scuola superiore di formazione sull’energia».
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