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Beni per oltre 4 milioni e mezzo di euro sono stati sequestrati da agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Vibo Valentia e del Nucleo Polizia Tributaria Gico-Sco della Guardia di Finanza di Reggio, che hanno eseguito un provvedimento emesso dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Ettore Tassi 52 anni, di Mileto ma residente a Ricadi (Vv).
Tassi è considerato prestanome di elementi di spicco del clan Pesce di Rosarno (Rc). Il sequestro è stato fatto dal personale della Divisione anticrimine della Questura di Vibo Valentia e dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Reggio Calabria su proposta del Procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone.
Il sequestro dei beni ad Ettore Tassi, scaturisce dall’operazione «All Inside» che si è venuta ad incrociare con quella aperta circa un anno fa dalla questura di Vibo Valentia ed ha poturo contare fra l’altro, sulle dichiarazioni accusatorie della collaboratrice di giustizia Giuseppina Pesce, nipote del capocosca in quanto figlia del fratello Salvatore.
In questo contesto è emersa la figura del Tassi cui è stato attribuito il ruolo di prestanome unitamente alla moglie Giovanna Iuli, di Salvatore Pesce, detto «U babbu». I beni posti sotto sequestro consistono nel patrimonio aziendale della ditta individuale «Glam di Giò, di Tassi Francesco, figlio di Ettore, sita in Vibo Valentia; un edificio a Ricadi in località Santa Maria intestato alla moglie di Ettore, Giovanna Iulio; una Porsche intestata sempre alla Iulio ed altre autovetture. L’attività dell’uomo era insospettabile, come ha precisato il questore di Vibo Valentia nella conferenza stampa a cui hanno partecipato il colonnello della finanza del nucleo di Reggio Calabria Claudio Petruzziello, il dirigente Foti dell’anticrimine della questura di Vibo, il maggiore dellla guardia di finnanza di Vibo Michele Di Nunno.
Per l’amministrazione dei beni sono stati nominati tre amministratori giudiziari. Il Tassi, secondo quanto è emerso nella conferenza stampa, risulta pregiudicato sempre per vicende legate alle cosche reggine dei Molè, dei Piromalli e dei Pesce, dentro cui si muoveva con grande attenzione.
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