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Un vero e proprio affare, l’acquisto della struttura dell’ex Emiliana Tessile di Cetraro e l’area di pertinenza a soli 850mila euro se si considera che il valore dichiarato dell’immobile e del terreno si aggirerebbe sui 15/20 milioni di euro.
Ci sarebbe stata una vera e propria estorsione per l’acquisto della struttura, ai danni del patron della stessa Emiliana Tessile, Angelo Marani, di Correggio. Ad ipotizzarlo è la
Procura di Paola, che ha chiuso le relative indagini, chiamando in causa tre persone con l’accusa di estorsione: si tratta degli imprenditori ed editori cosentini Piero Citrigno e Fausto Aquino, amministratori della società acquirente “Vela Latina”, e del sindacalista della Cgil Fausto Mazza, di Cetraro.
Gli avvisi sono stati notificati ai tre a ridosso delle feste pasquali e ora i tre hanno venti giorni di tempo per produrre memorie difensive o chiedere di essere interrogati.
L’intera vicenda ruota dunque tutta attorno all’acquisto, da parte della società facente capo a Citrigno, e l’ex Emiliana Tessile doveva diventare da progetto, un Polo Oncologico con 20 posti letto per malati terminali per il quale dovevano essere assunti i 37 lavoratori dell’ex azienda tessile. Ma il progetto è rimasto solo sulla carta.
Gli attuali indagati, sempre a detta dell’accusa, si sarebbero attivati per “convincere” Marani a cedere l’immobile e il terreno per pochi euro.
Dopo la firma del contratto a Roma, per la realizzazione del polo oncologico, però, l’imprenditore Citrigno viene coinvolto nell’operazione antiusura, denominata “Twister”, condotta dalla Dda di Catanzaro. Proprio dall’ascolto delle intercettazioni di “Twister” iniziano a prendere corpo i primi sospetti sulla legittimità dell’acquisto dell’ex Emiliana Tessile. In questi giorni, dunque, la chiusura delle indagini preliminari, preceduta con l’interrogatorio, in qualità di persona informata dei fatti, del sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta.
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