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«E’ finita l’angoscia»; queste le parole del padre della tredicenne ferita a sassate il 7 aprile scorso a Reggio Calabria, da un ragazzo diciassettenne, ha commentato ieri l’uscita dal coma della figlia. Tira un sospiro di sollievo dunque, che non sta a significare che i suoi problemi fisici siano finiti, ma che consente intanto di dire che non esiste più il rischio della vita, anche se il futuro è ancora unincognita sui tempi di recupero.
La giovane infatti, era stata colpita a sassate alla testa (soprattutto alla fronte) ed aveva riportato un trauma cranico, che aveva indotto i medici degli Ospedali Riuniti di Reggio a porla in coma farmacologico. I colpi infatti avevano provocato lo sfondamento delle orbite e la mutilazione dei padiglioni auricolari, e aveva fatto temere il peggio. Ma questa è una buona notizia: «Sono felicissimo – ha aggiunto il padre parlando con il Tgr della Calabria – finalmente ha riaperto gli occhi. Quando sono entrato nel reparto di rianimazione mi ha guardato ed accarezzato». «Mia figlia – ha detto l’uomo ripercorrendo quella tragica giornata – si è fatta influenzare per fare un giretto in motorino e lui (l’aggressore, ndr) ha fatto tutto quello che ha fatto, tutta quella pazzia scatenata contro mia figlia». La tredicenne è ancora nel reparto di rianimazione, ma nei prossimi giorni sarà trasferita in quello di otorino per proseguire le cure necessarie in seguito alle ferite riportate.
Intanto l’aggressore minorenne resta in stato d’arresto e l’accusa che pende su di lui è di tentato omicidio. Ora è detenuto e in attesa del processo.
Si tratta di un ragazzo con diversi problemi caratteriali. Proveniente da una famiglia difficile. Secondo quanto emerse nelle prime ora dell’accaduto, risultava anche che il minorenne si era allontanato dalla casa di accoglienza a cui era stato affidato proprio per le sue problematicità.

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