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Momenti di angoscia, a Locri, per i familiari di Mario Procopio, l’imprenditore di 36 anni originario di Locri, scomparso dalla città brasiliana di Fortaleza dal 29 ottobre del 2009. La polizia brasiliana, infatti, ha trovato un cadavere che potrebbe essere proprio quello dell’imprenditore anche se le autorità del posto, attendono di effettuare la comparazione del Dna.
E ci sarebbe già un sospettato: un sergente della polizia brasiliana, Jean Charles da Silva Liboro, che avrebbe agito per conto di un iraniano, Farhard Marvizi, di 45 anni, già mandante di altri delitti, almeno 11. Quest’ultimo è ritenuto il capo di un’organizzazione responsabile di un vasto traffico di contrabbando di materiale elettronico ed è sospettato di avere ordinato l’uccisione di almeno 11 persone. Marvizi era stato arrestato nell’agosto dell’anno scorso ed è stato trasferito nel penitenziario di massima sicurezza del Mato Grosso do Sul dove è detenuto tutt’ora.
La notizia della morte di Procopio è arrivata a Locri ieri sera dopo che il sindaco, Francesco Macrì, ha diffuso un comunicato: «Tutta l’Amministrazione Comunale e la Città di Locri, si stringe alla famiglia Procopio-Scarfò per il tragico ritrovamento del figlio Mario, dopo circa due anni dalla scomparsa».
Mario Procopio aveva lasciato locri ed era in Brasile dal 2004, dove aveva costituito una società nel settore immobiliare. Laureato in informatica, a Fortaleza, aveva conosciuto una donna dalla quale ha avuto un figlio, ma dal 29 ottobre 2009 di lui nessuna traccia. Era uscito di casa in auto ed aveva con se, una valigia con 200 mila real (circa 80 mila euro) e numerosi gioielli, che secondo la polizia, gli erano stati affidati da un uomo non ancora identificato. A Locri vivono il padre dell’imprenditore, Pasquale e le tre sorelle, una delle quali, Daniela, avvocato, più volte, aveva lanciato appelli al Ministero degli Esteri italiano e alle autorità brasiliane, per sapere cosa era potuto accadere a suo fratello.
Proprio la sorella Daniela ha dichiarato: «Dal ministero degli Esteri ci hanno detto che per avere l’ufficialità che il cadavere trovato è di mio fratello ci vorranno una quindicina di giorni».
Il corpo di Mario Procopio, sarebbe stato trovato nei giorni scorsi ad Aquiraz, città satellite di Fortaleza, nello stato del Ceara. La donna, chiusa in casa insieme al padre Pasquale, ha evitato di incontrare i cronisti, ma ha parlato per pochi minuti al telefono. «Abbiamo avuto la notizia alcuni giorni fa – ha aggiunto – ma ancora attendiamo di avere gli esiti del dna. Non appena avremo il via libera andremo in Brasile per riportare a Locri la salma di mio fratello».
Sulla dinamica dell’omicidio, la donna ha riferito di aver saputo che Mario è stato ucciso a colpi di pistola, probabilmente il giorno stesso della scomparsa, per una rapina.
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