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La squadra mobile di Vibo Valentia ha eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura nei confronti di una donna di nazionalità polacca, ritenuta responsabile dell’omicidio di Giovanni Lo Piccolo, pugnalato a morte il 25 febbraio 2010, che era la sua convivente.
La vittima, accoltellata al collo, aveva trovato la forza per mettersi alla guida della propria vettura e raggiungere l’ospedale, dove si era presentato di notte, morendo subito dopo.Le indagini degli investigatori sono state concentrate sin dall’inizio sull’ entourage familiare della vittima che conviveva stabilmente con la moglie e l’amante polacca da cui aveva avuto due bambini, pure conviventi. Gli investigatori hanno accertato l’esistenza di una lunga vicenda di induzione alla prostituzione e di estrema promiscuità che, all’epoca dei fatti, era prossima ad esplodere e nel cui ambito sarebbe maturato l’omicidio. La donna infatti, sarebbe stata indotta a prostituirsi dalla vittima, con numerosi uomini, anche extracomunitari, uno dei quali l’avrebbe messa incinta. Per questo motivo, pochi giorni prima dell’omicidio, la donna e Lo Piccolo erano stati in ospedale per farsi prescrivere dal medico la pillola del giorno dopo per interrompere la gravidanza. Questa situazione, che tra l’altro era nota e avversata dalla moglie della vittima, anche lei convivente, e dai suoi familiari, avrebbe portato la cittadina polacca all’esasperazione ed all’omicidio.
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