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Una volontaria dell’Oasi francescana di Cosenza, è stata sentita come testimone della difesa di Antonello Gaudio e ha riferito in aula che la suora «a volte indossava abiti civili e una sera si è anche truccata». Il processo in corso al Tribunale di Cosenza vede imputati padre Fedele Bisceglia e il suo segretario Antonio Gaudio di violenza sessuale.
La volontaria, dal 2004 al 2005 ha svolto il servizio civile nella struttura di accoglienza, (il dibattimento è a porte chiuse) e ha descritto il comportamento della suora, i rapporti con Gaudio e padre Fedele e il ruolo che svolgeva all’Oasi. Rispondendo alla domanda del difensore di Gaudio, Roberto Loscerbo, la donna ha raccontato in particolare di una serata trascorsa in un pub assieme ad alcune volontarie, alla suora che accusa Gaudio e padre Fedele e ad un’altra religiosa. Sarebbe stato un Venerdì Santo. Secondo la teste la suora quella sera indossava abiti civili, si era anche truccata e avrebbe mangiato dei salumi.
La volontaria ha poi raccontato di aver saputo all’improvviso della partenza delle suore dall’Oasi e al momento dei saluti la suora le avrebbe detto di partire perchè «la vendetta è un piatto che va servito freddo».
Per la parte civile, rappresentata dall’avv. Amelia Ferrari, «la teste ha precisato che la suora non ha mai tenuto atteggiamenti non consoni all’abito che portava, in particolare non ha mai assistito direttamente ad episodi che lasciassero dubbi sulla moralità della persona offesa. Il suo racconto – ha detto – è stato confusionario in riferimento alla sua permanenza all’Oasi e in particolare al momento del saluto con la suora». La volontaria ha infine affermato di non aver mai subito avances o proposte sessuali da padre Fedele «nè di essere venuta a conoscenza di notizie del genere».
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