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Due mesi fa, l’omicidio della moglie e della figlia dell’uomo, Rosellina Indrieri, di 45 anni, e Barbara, di 26, esattamente il 16 febbraio scorso nell’appartamento della famiglia a San Lorenzo del Vallo. Si tratta di una vendetta per vecchi fatti di sangue. Stamattina Gaetano De Marco, è stato assassinato a San Lorenzo del Vallo.
L’uomo è il fratello di Aldo De Marco, il commerciante che il 17 gennaio, a Spezzano Albanese, ha ucciso a colpi di pistola Domenico Presta, di 22 anni, figlio del boss latitante, Franco. Un delitto che, secondo gli investigatori, sarebbe il movente sia del duplice omicidio della moglie e della figlia di De Marco che di quello compiuto stamani. Le due donne furono uccise da un commando che fece irruzione nel loro appartamento sparando numerosi colpi di fucile. Nell’agguato rimase ferito un altro figlio di De Marco, Silos, di 24 anni, mentre il capofamiglia si salvò perche, ubriaco, dormiva in un’altra stanza e non fu notato dagli assassini.
Secondo la prima ricostruzione fatta dai carabinieri, i due sicari, che avevano il volto coperto dal casco, hanno incrociato l’auto guidata da De Marco nei pressi di uno slargo. Quindi, dopo avere fatto inversione lo hanno affiancato ed hanno cominciato a sparare, probabilmente con una sola pistola. De Marco, raggiunto da numerosi colpi, è morto sul colpo. Nessuno è stato in grado di fornire particolari sugli assassini, se non che viaggiavano su una moto.
TUTTO E’ INIZIATO DALL’OMICIDIO DEL FIGLIO DI FRANCO PRESTA
E’ ricercato per tre omicidi compiuti durante la guerra di mafia che ha insanguinato il cosentino tra il 1998 ed il 2001 Franco Presta, il latitante al quale, a gennaio, è stato ucciso il figlio. Un delitto che, secondo gli investigatori, potrebbe essere all’origine del duplice omicidio di Rosellina Indrieri e della figlia Barbara uccise a San Lorenzo del Vallo il 16 febbraio scorso e dell’omicidio di Gaetano De Marco, assassinato stamani dopo essere scampato alla strage della sua famiglia.
Presta è ritenuto dalla Dda di Catanzaro uno dei killer più spietati della Calabria. I tre omicidi per i quali è ricercato sono quelli di Primiano Chiarello, ucciso nel giugno del 1999 a Cassano allo Ionio e dei boss della ‘ndrangheta cosentina Antonio Sena e Francesco Bruni, detto «bella bella», uccisi, rispettivamente, il 12 maggio del 2000 ed il 29 luglio del 1999.
Uno dei tre omicidi, in particolare, fu commesso con modalità particolarmente efferate. Chiarello fu attirato in una trappola da alcuni suoi conoscenti che lo condussero in una stalla. Quindi contro di lui furono sparati numerosi colpi con una mitraglietta Skorpion. Il corpo fu poi fatto a pezzi e sciolto nell’acido. L’inchiesta su quei tre omicidi della guerra di mafia, condotta dalla Dda catanzarese, ha già portato all’arresto di tre persone, mentre Presta era già latitante. Agli esecutori dei delitti, gli inquirenti sono giunti grazie anche alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia oltre ad una serie di intercettazioni. Franco Presta, oltre che un killer, è anche indicato dagli inquirenti come il boss di una cosca che opera nell’alto Ionio Cosentino, legata a quella dei Lanzino-Cicero di Cosenza. Oltre a Presta, sono latitanti anche alcuni suoi cugini, coinvolti in un’altra inchiesta della Dda di Catanzaro, denominata Santa Tecla, che nel giugno dello scorso anno ha portato all’arresto di 67 persone tra le quali i fratelli del sindaco di Corigliano Calabro, Pasqualina Straface, che è pure indagata.
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