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Operazione della polizia questa mattina a Reggio Calabria per l’esecuzione di 26 fermi emessi dalla Dda reggina, nei confronti di altrettanti presunti affiliati alle cosche Tegano e Labate che operano nella città dello Stretto. Per tutti gli indagati l’accusa è di associazione mafiosa. Nel corso dell’operazione, gli investigatori della squadra mobile di Reggio e dallo Sco di Roma stanno anche eseguendo numerose perquisizioni. L’indagine ha permesso di ricostruire i nuovi assetti e l’organizzazione di vertice delle cosche operanti a Reggio. L’operazione è stata chiamata «Archi» dal nome del quartiere della città che, secondo gli investigatori, riveste un ruolo fondamentale nelle dinamiche criminali, vista la presenza su quel territorio di famiglie storiche della ‘ndrangheta quali Tegano, De Stefano e Condello.
Secondo gli investigatori, quella di oggi è un’operazione speculare a quella denominata “Crimine”, condotta nel luglio scorso in collaborazione con la Dda di Milano con l’arresto di oltre 300 persone, e che ha ricostruito gli assetti della ‘ndrangheta in tutta la provincia reggina.
L’operazione “Archi”, definisce meglio il contesto delle cosche che operano a Reggio. L’inchiesta ha ricostruito anche come si è arrivati agli assetti attuali, partendo dalla guerra di mafia che tra il 1985 ed il 1991 provocò oltre mille morti a Reggio Calabria. Una mattanza che ebbe fine nel 1991 con alcuni incontri «di pace» che hanno cambiato sostanzialmente gli assetti. I Condello ed i De Stefano, protagonisti su versanti opposti della guerra di mafia, infatti, secondo gli investigatori siedono adesso insieme ai vertici della ‘ndrangheta.
Tra le persone destinatarie dei 26 provvedimenti di fermo figura anche Giuseppe Rocco Giovanni Rechichi, 53 anni, imprenditore, socio privato della società Multiservizi che fa capo per il 51% del capitale al comune di reggio Calabria. L’operazione ha portato in carcere 21 persone appartenenti, a vario titolo, alle cosche Tegano e Labate della città calabrese dello Stretto. Rechichi è accusato, insieme con gli altri fermati, di associazione per delinquere di stampo mafioso.

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