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Otto anni di sevizie e abusi sessuali su un disabile mentale cosentino. E’ quanto emerge dalle indagini, dei carabinieri della Compagnia di Cosenza che hanno arrestato questa mattina 13 persone.
Il giovane vittima degli abusi sarebbe stato costretto anche a subire violenze di gruppo, ed alcuni degli arrestati, avrebbero anche sottoposto la vittima, che ha poco meno di 30 anni, a sevizie che sono state riscontrate dagli investigatori. L’inchiesta ‘Orchi’, iniziata sei mesi fa grazie a voci confidenziali raccolte dai carabinieri di Cosenza, nel corso del tempo ha portato gli investigatori a creare un rapporto di fiducia con la vittima, e così si è arrivati a risalire ai presunti autori delle violenze, alcuni dei quali sposati, ed ai luoghi in cui avvenivano.
Dalle indagini è emerso che alcuni degli arrestati, di età compresa tra 35 e 70 anni, conoscevano la vittima da anni ed avrebbero iniziato ad abusarne nel 2003. Altri indagati, invece, sarebbero venuti in contatto con il giovane disabile più recentemente, circa tre anni fa, dopo una sorta di passa parola. A sei arrestati viene contestata anche l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Tra loro vi è anche un uomo che, pur non potendo avere rapporti sessuali, avrebbe partecipato alle violenze. Le verifiche che i militari hanno dovuto effettuare sono state lunghe e complicate. Ma alla fine, grazie anche a diverse intercettazioni telefoniche ed ambientali, si sarebbe trovata piena conferma a quanto dichiarato dal giovane.

I PARTICOLARI DELL’OPERAZIONE “ORCHI”
La vittima degli abusi è un giovane di quasi 30 anni, di cui è stato rivelato solo il nome di battesimo, Andrea. Gli arrestati, che al giovane disabile non avevano quasi mai rivelato i loro veri nomi, sono Giuseppe Santoro, alias ‘U Ragioniere, Massimo Lomonaco, alias Arcangelo, Antonio Santoro, alias Antonio Veltri, Antonio Donvito, alias Totonnu, Mario Aiello, Pasquale Andali, alias Pasquale Fabiano, Aldo De Rose, alias Paolo Naccarato, Fernando Mele, Giuseppe Pugliese, alias Giovanni Pinuzzo Di Bartolomeo, Cosimo Pastorello, alias Michele, Vincenzo Gagliano, alias Mastro Vicenzo, Eugenio De Cicco e Franco Adamo Spadafora. Le persone arrestate sono tutte di Cosenza e di Rende.
I tredici, ai quali sono stati sequestrati pc e diversi oggetti, tra cui un intero carico di mutande, al vaglio degli inquirenti, erano legati dalle loro perversioni. Non sembra che ci sia un capo del gruppo, e quindi non sembrerebbe che il giovane sia mai stato sfruttato a pagamento, ma solo a scopi del tutto personali. Si sta indagando per scoprire se il gruppo abbia potuto sfruttare allo stesso modo altri giovani mentalmente deboli, inducendoli a fare cose che venivano descritte come normali.
Il giovane Andrea è stato affidato alle cure della sua famiglia, che era del tutto ignara di cosa stesse accadendo. «Il merito dell’operazione va dato al comandante della stazione dei carabinieri di Cosenza, il maresciallo Cosimo Saponangelo, che ha saputo raccogliere le confidenze del ragazzo disabile e ha saputo guidarlo» ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, il Colonnello Francesco Ferace.

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