2 minuti per la lettura
Il tredicesimo Rapporto Almalaurea conferma un dato positivo relativo all’occupazione dei laureati dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Il 50% dei laureati di primo livello dell’Ateneo del capoluogo calabrese, infatti, ha già un lavoro, a un anno dal conseguimento del titolo accademico, contro una media degli Atenei italiani pari al 46%. A rendere nota la notizia è stato lo stesso ateneo: «Questo dato significativo emerge dall’ultimo rapporto del Consorzio interuniversitario AlmaLaurea, che ha fotografato, Ateneo per Ateneo, il passaggio nel mondo del lavoro di tutti i laureati triennali del 2009: quanti lavorano, quanti invece continuano gli studi, lo stipendio degli occupati, la stabilità dell’impiego. L’indagine ha coinvolto, con tassi di risposta elevatissimi, 1.142 laureati triennali e 268 laureati specialistici biennali usciti dall’Università di Catanzaro nel 2009 e intervistati nel 2010, a un anno dalla laurea. Il dato – prosegue la nota – è dovuto in particolare al peso dei laureati di primo livello delle professioni sanitarie, percorsi che in generale garantiscono i più alti tassi di occupabilità: nel caso di Catanzaro, il 59%, infatti, è occupato a un anno dalla laurea. Non solo. I risultati sono condizionati anche dal peso dei laureati in Giurisprudenza dove il 67% prosegue il lavoro cominciato prima della laurea. Grande soddisfazione è stata espressa dal Rettore Francesco Saverio Costanzo per questi dati positivi che – si fa rilevare – continuano ad attestare, a livello nazionale, il valore e la qualità dell’offerta formativa dell’Ateneo catanzarese, in particolare tenendo conto del difficile contesto socioeconomico di riferimento e delle difficoltà occupazionali incontrate dai giovani, neo-laureati compresi. Tra gli occupati triennali, il 41% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 9% coniuga la laurea specialistica con il lavoro. Chi continua gli studi con la laurea specialistica è il 35%: il 26% è impegnato esclusivamente nella laurea specialistica, mentre, come si è detto, il 9% studia e lavora.
Il lavoro stabile (contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo) coinvolge, a un anno dalla laurea, 53 laureati su cento di primo livello di Catanzaro, ben più della media nazionale (39%). Il lavoro atipico (contratti a tempo determinato, collaborazioni, ecc.) coinvolge 37 laureati su cento di Catanzaro; è il 43% nel complesso dei laureati. Il guadagno (sintesi tra chi lavora esclusivamente, la maggioranza, e chi studia e lavora) si attesta su valori superiori alla media nazionale: a un anno dalla laurea i laureati di primo livello di Catanzaro guadagnano 1.077 euro mensili netti contro 982 euro del complesso».
Nell’analisi della situazione dei laureati specialisti biennali invece «va considerato che una quota consistente, il 65%, prosegue il lavoro iniziato prima della laurea. A dodici mesi dalla conclusione degli studi, risulta occupato il 52%. Il 19% dei laureati continua la formazione. Per la prima volta – sottolinea la nota dell’ateneo – vengono indagati i laureati biennali specialistici dell’Università di Catanzaro a tre anni dal titolo: tra questi, il 65% prosegue il lavoro cominciato prima di iscriversi alla laurea specialistica. Il 77% è occupato: un dato anche questo superiore alla media nazionale pari al 75%».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA