1 minuto per la lettura
La moglie di Giuseppe Nirta, Aurelia Strangio, in una lettera si dice «profondamente allarmata» per le condizioni di salute del marito, «che è gravemente ammalato – afferma la donna – ed abbandonato a se stesso». Giuseppe Nirta, arrestato in Olanda nel 2009 per la faida di San Luca e detenuto in regime di 41 bis nel carcere de l’Aquila, secondo l’accusa, sarebbe l’esecutore della strage di Duisburg del giorno di Ferragosto del 2007, in cui furono uccise sei persone, insieme al cognato Giovanni Strangio.
«Mio marito – dice la consorte – è sofferente da due anni e dai pochi accertamenti cui è stato sottoposto in carcere non è stata trovata la causa dei suoi malori. Da un anno è ridotto a non mangiare più cibo e ad assumere solo liquidi. Malgrado questo continua ad avere forti dolori che lo costringono a stare a letto con sofferenze atroci, nausea e continue perdite di sangue. Mio marito ha bisogno di controlli e di essere curato in una struttura adeguata. Ho scritto anche al direttore del carcere e mi ha risposto che hanno fatto tutti i passi necessari, compresa la richiesta di ricovero, che però fino ad oggi non è avvenuto». «Aiutatemi ad evitare – conclude Aurelia Strangio – un’altra morte in carcere. Aiutatemi a fare valere la legge anche per i detenuti per problemi di salute affinchè, come si è sempre detto, possano essere curati in strutture adeguate».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA