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In Basilicata il «Terzo polo» non esiste. Almeno in riferimento allo schema politico nazionale. Troppe complicazioni di schieramento, di posizionamenti nelle giunte e nei territori, e di «rapporti» tra le sigle «romane» e i referenti locali: e questo si tradurrà in una «profonda difficoltà» per la presentazione delle liste alle prossime elezioni amministrative con quella denominazione. È questo il quadro emerso in una conferenza stampa, che si è svolta ieri a Potenza, organizzata per presentare un convegno (in programma domani, 27 marzo) che aveva tutta l’aria di una «prova generale di Terzo polo».
Il programma dell’incontro, infatti, prevede relazioni programmatiche su argomenti specifici da parte di sette consiglieri regionali: Roberto Falotico (Plb) Ernesto Navazio (in foto) (Ialb), Alessandro Singetta (Api), Luigi Scaglione (Pu), Francesco Mollica (Mpa), Agatino Mancusi e Vincenzo Ruggiero (Udc). Sigle partitiche che avrebbero lasciato intravedere un preludio «terzopolista». Ma Falotico, Mollica, Scaglione e Singetta (presenti alla conferenza stampa), hanno specificato prima di tutto che si tratta di un «centro moderato», che cerca «convergenze su programmi». Basta quindi parlare di “Terzo polo”, che è solo «un’idea della stampa». C’è prima di tutto un’assenza, quella di Fli, che è presente ai tavoli nazionali ma non all’incontro lucano, «perchè la nostra è una sensibilità centrista – dice Falotico – e loro sono a destra». Ci sono poi difficoltà di «relazione», visto che l’Api e l’Udc sono rappresentati nella giunta regionale lucana, a differenza dei rapporti con governo e centrosinistra nelle sedi romane. Al quadro si aggiungono le diverse strategie alle prossime amministrative: Navazio «tratta con l’Idv» per le elezioni del sindaco a Melfi (Potenza), e i Popolari uniti «hanno presentato – ricorda Scaglione – un loro candidato per quella competizione». L’unico a tenere in piedi una speranza “terzopolista” sembra quindi essere il solo Singetta, che si “augura” comunque «una possibile convergenza delle sigle lucane» e ha detto di voler lavorare per liste elettorali, in Basilicata, con la dizione del Terzo Polo, «ma senza l’Udc – ha evidenziato – appare quasi impossibile». Sembra quindi che le scelte del partito di Casini siano fondamentali per i destini lucani, ma intanto «bisogna presentare proposte concrete alla giunta regionale – hanno sottolineato i quattro consiglieri – perchè il dibattito politico e l’attività legislativa sono stagnanti», ma «non c’è nessun obiettivo di ridefinizione dell’organigramma del governo e questo – ha concluso Scaglione – è bene evidenziarlo».
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