2 minuti per la lettura
Oltre 220 chili di cocaina sono stati sequestrati nel porto di Gioia Tauro all’interno di due container provenienti dal Sud America. L’operazione è stata condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria-Gico di Reggio Calabria, coadiuvati da quelli di Gioia Tauro ed in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane.
Negli ultimi due anni, le fiamme Gialle hanno sequestrato quasi settecento chili di cocaina con 114 persone arrestate.
La droga era nascosta tra un carico di scatole di pesce surgelato e uno di banane ed una volta tagliata e messa sul mercato, avrebbe avuto un valore di circa 50 milioni di euro. La cocaina era nascosta in due container sbarcati dalla nave mercantile Msc Kim. Il sequestro è stato eseguito dai finanzieri del Gico del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria, insieme a quelli di Gioia Tauro, ed in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Dda reggina in coordinamento con la Procura di Palmi che si inquadra in una più vasta attività di cooperazione internazionale.
Dopo una serie di incroci documentali e ulteriori controlli eseguiti su numerosi container in transito nel porto di Gioia Tauro, i finanzieri hanno individuato la droga in due contenitori che erano stati imbarcati a Panama. I due container non sono risultati in regola con la documentazione di carico e doganale e quindi sono stati sottoposti a controlli più accurati. La droga era stata nascosta in modo da poter essere facilmente prelevata senza la necessità di usare mezzi meccanici.
Il carico più grosso, pari a circa 140 chili di cocaina, era stato nascosto tra scatole di pescato surgelato. In tal modo, i trafficanti ritenevano di essere più garantiti, dal momento che sottoporre a controllo merce facilmente deperibile può significare, in caso di esito negativo, dover rimborsare pesanti oneri al destinatario della merce. Il secondo carico, invece, era nascosto tra le banane provenienti dall’Ecuador. Il confezionamento è risultato simile per entrambi i carichi. Ciò, secondo gli investigatori, conferma che la cocaina aveva la stessa origine.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA