X
<
>

Share
1 minuto per la lettura

L’ex sindaco di Stirling, Tony Vallelonga, anch’egli coinvolto nell’operazione della polizia italiana contro esponenti della ‘ndrangheta che ha già portato a 35 arresti in Italia e in Germania, ha negato ogni coinvolgimento con le cosche, dichiarandosi persino ferito e danneggiato dalle accuse.
Vallelonga, 65 anni, è un noto impresario edile, originario di Nardodipace (Vibo Valentia) ma emigrato oltre 30 anni fa in Australia dove ha raggiunto una posizione sociale ed economica di rilievo, ha dichiarato alla radio australiana Abc di «non aver fatto mai nulla di illegale e di non avere idea del perchè sia ricercato dalla polizia italiana”.
Vallelonga è stato sindaco di Stirling per un record di quattro mandati, dal 1997 al 2005 e ha svolto un ruolo di primo piano nelle associazioni che raggruppano gli emigrati italiani in Western Australia: «Sono sempre stato un cittadino rispettato e conosciuto, ho lavorato molto per la comunità nel corso degli anni, per enti di beneficenza, case di riposo – ha aggiunto – Ciò che viene detto sul signor Vallelonga è assolutamente oltraggioso», ha dichiarato il suo avvocato, John Hammond. Una portavoce della polizia federale a sua volta ha confermato di aver ricevuto una richiesta di assistenza dalle autorità italiane, ma «la questione viene trattata a livello da governo a governo», ha aggiunto. Vallelonga, nel corso delle indagini dell’operazione ‘Crimine 2’, è stato anche intercettato mentre discuteva degli assetti operativi della ‘ndrangheta in Australia con il boss di Siderno Giuseppe Commisso, detto “u mastrù”.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE