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In Australia potevano contare sul sindaco di un città di 200 mila abitanti. In Canada, tutti i “Locali” facevano riferimento a Toronto. In Germania, boss e picciotti si riunivano sistematicamente per i riti di affiliazione e le strategie e anche in Svizzera sono presenti cellule attive.
La ‘ndrangheta ha succursali in tutto il mondo e l’operazione di ieri ha provato in maniera significativa di come si tratti davvero della criminalità organizzata più potente del pianeta. Dalla provincia di Reggio Calabria all’Europa, per fiorire anche oltreoceano.
Identici per struttura e organizzazione interna, simili nelle strategie. E con una peculiarità: dipendono tutti dalla terra madre. Dalla provincia di Reggio Calabria. L’operazione “Crimine 2”, arricchisce la mappa disegnata nell’operazione “Crimine” scattata nel luglio scorso che portò all’arresto di 304 persone. La maggioranza in Lombardia e in Calabria con diramazioni piemontesi e liguri. Ora, il lavoro certosino degli inquirenti (il provvedimento è firmato dal Procuratore Giuseppe Pignatone, dagli aggiunti Nicola Gratteri e Michele Prestipino e dai pm Antonio Di Bernardo, Maria Luisa Miranda e Giovanni Musarò) e degli uomini dell’Arma e della Questura hanno aggiunto nuovi tasselli al puzzle.
In Australia si scopre che l’ex sindaco di Stirling, Antonio Domenico Vallelonga, detto “Tony”, è uomo di vertice della cosca di quell’angolo di mondo. “Tony” a fine agosto va a trovare Giuseppe Commisso detto “u mastru” a Siderno, nella Locride. Con lui parla di qualcuno che vorrebbe costruire un “Locale” a sé, a caccia di autonomia.
In Germania le famiglie sembrano essere ancora più strutturate. Era già emerso durante l’indagine sulla strage di Duisburg. Ora affiora un’altra parte della realtà. Bruno Nesci è un uomo di punta della “Società mafiosa di Singer”. Durante il 2008 arriva nella Piana di Gioia Tauro e chiede di incontrare il boss Domenico Oppedisano. Don Mico è uomo di vertice della ‘ndrangheta e nel 2009 sarà incoronato “Crimine” a Polsi. Nesci spiega a don Mico che in Germania ci sono problemi, che «qualcuno vuole distaccarsi» per formare un “Locale” proprio con il sostegno di una cellula dei clan in Svizzera. C’è poi un problema di cariche e di qualcuno che scalpita. In Germania i poliziotti riescono a registrare anche una riunione nella quale si recitano rituali prima e alla fine del summit, certificando l’esistenza di un cellula attiva a tutti gli effetti, anche dopo Duisburg.
Due le cosche operative in Canada. Una a Thunder Bay e l’altra a Toronto. Anche qui si tratta di clan legati alla Locride, ed in particolare a Gioiosa Jonica e Marina di Gioiosa. A Toronto c’è Carmine Verduci, a Thunder Bay, ci sono i Bruzzese, gli Etreni, i Minnella. Tutti collegati tra di loro, tutti vicini ai Coluccio e agli Aquino. Tra i 41 arrestati di ieri, sono finiti nella rete alcuni affiliati dei clan di Genova, Torino e Alba. La ‘ndrangheta è ovunque, in ogni comune, in ogni quartiere, nelle province e nelle regioni, in Europa. Dietro ogni angolo c’è un affiliato; sono tanti e sono ovunque.
Tutti i dettagli dell’operazione sono pubblicati sul “Quotidiano
della Calabria” oggi in edicola
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