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“Ai Comuni del Mezzogiorno piace il federalismo ma quello vero, non quello che ci è stato proposto in questo momento perché si tratta di altro”. Lo ha spiegato il sindaco di Potenza e responsabile Anci per le politiche del Mezzogiorno, Vito Santarsiero (in foto) partecipando a un convegno dell’associazione a Bari. “In questo momento – ha detto – ci è stata proposta una norma che governa una fase di transizione in attesa del federalismo”. “Una norma – ha precisato – che trasferisce la massa dei trasferimenti dello Stato diretti ai Comuni, 12 miliardi complessivamente che vengono annullati, e che vengono sotituiti da una nuova fiscalità decisa a livello centrale senza che potessero decidere i Comuni”. “Oggi – ha rilevato Santarsiero – i Comuni non hanno autonomia” e “non riusciremo a garantire i servizi essenziali ai cittadini, questo è il dato”. “Noi – ha aggiunto – vogliamo il federalismo che ispira la legge 42, la legge Calderoli, una buona legge. Una legge che si fonda sul fabbisogno standard, sui costi standard, sulla perequazione infrastrutturale, sul fondo perequativo, sull’autonomia finanziaria e gestionale, sul codice delle autonomie che individua in maniera chiara le competenze dei vari enti”. “Tutto questo – ha ribadito Santarsiero – non c’é nel decreto di cui parliamo. E’ tutto da venire”. Per Santarsiero, “avremo disuguaglianze tra Nord e Sud e il Sud sarà molto penalizzato. Ecco perché dico che questo decreto meritava di essere pensato, meditato ulteriormente, e nel caso rinviato fino a partire direttamente con il federalismo vero che intanto non c’é, non parte”. “Oggi – ha concluso – i Comuni sono un po’ più deboli in attesa del federalismo”.

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