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MATERA – Petrolio e ambiente. Ossia estrazioni sì, ma nel rispetto della salute e del territorio. Nel nuovo corso che la Regione Basilicata intende inaugurare con le compagnie petrolifere la sostenibilità diventa la parola d’ordine. Che non significa sottrarsi al ruolo strategico a cui la Basilicata è chiamata nella partita dell’autosufficienza energetica dell’Italia e dei Paesi dell’Unione europea, adesso che la crisi nordafricana si fa più difficile e complicata. «La Regione Basilicata – ha detto il presidente Vito De Filippo – è pronta a svolgere il proprio ruolo di servizio al Paese, ma senza rinunciare né alla sicurezza di ambiente e salute, né alle proprie prospettive di uno sviluppo sostenibile. Per cui – ha spiegato il presidente lucano – tutte le scelte che si andranno a fare devono avere questi elementi ben in chiaro. E nel programmare le estrazioni in Basilicata bisogna programmare i più alti livelli di tutela per natura e persone e anche quelle iniziative che siano in grado di garantire prospettive di sviluppo che vadano oltre le estrazioni. Quando pensiamo alla Basilicata come terra di energia, la pensiamo oggi a fare i conti con le estrazioni petrolifere, ma domani come hub energetico nazionale, leader nelle energie rinnovabili, ed è questo il progetto su cui vogliamo far convergere tutti i soggetti che fanno parte della partita». Ma per dare radici a questo nuovo modello occorrono investimenti in ricerca e soprattutto in infrastrutture, come ha sottolineato nel suo intervento il senatore Filippo Bubbico. Un tema ripreso dal sottosegretario all’istruzione Guido Viceconte, tra gli artefici delle convergenze tra Governo e Regione. «La Basilicata – ha detto- rappresenta un cuore energetico importante per l’intero Paese. E per questo, all’interno del Piano per il Sud, c’è un’attenzione particolare per la Basilicata che potrà disporre di risorse aggiuntive da destinare a occupazione e infrastrutture». Piena disponibilità ad aprire una nuova stagione di collaborazione con la Regione Basilicata ha manifestato anche il direttore generale delle Risorse energetiche presso il Ministero allo Sviluppo Economico, Franco Terlizzese, portando il pensiero del ministro Paolo Romani e del sottosegretario all’energia Stefano Saglia. «Il petrolio resterà a lungo determinante ed è importante ridurre la dipendenza dall’estero. Siamo pronti- ha assicurato- a impiegare la massima energia a collaborare con la Regione Basilicata per valorizzare le risorse presenti nel sottosuolo. Il Governo e la Regione stanno quindi lavorando a un importante piano infrastrutturale che valorizzi proprio le risorse del territorio e punti a sviluppo e occupazione». Ma chi si sbilancia di più è il presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare su contraffazione e pirateria commerciale, Giovanni Fava, anche nella sua veste di esperto in materia di energia della Lega Nord. «L’apporto che la Libia dà al sistema energetico nazionale non è superiore a quello che la Basilicata da sola potrebbe dare. Il petrolio – ha detto – al momento, non è sostituibile e nessuno può tirarsi fuori. Ma il percorso federalista porta la responsabilizzazione dei territori ma anche la destinazione più massiccia di risorse verso questi territori». La Regione, dal canto suo, come ha rimarcato nella relazione introduttiva l’assessore all’Ambiente Agatino Mancusi, con l’approvazione del Piear ha già avviato «un processo di accelerazione del sistema energetico teso a stimolare un mix energetico più equilibrato orientato verso l’utilizzazione massiccia delle fonti di energia rinnovabile. Un progetto che vogliamo portare avanti con l’apporto di tutti nel segno della condivisione». Pronta a fare la sua parte anche l’Università di Basilicata. «Noi – ha detto il professor Carmine Serio- saremo un interlocutore non passivo per dare le competenze utili, trattando gli aspetti del petrolio, ma anche sulle azioni di controllo e monitoraggio del territorio offrendo elementi di eccellenza». Piena disponibilità ad inaugurare un nuovo corso anche da parte dell’Eni. Il direttore delle attività per l’Italia Giovanni Tannoia ha ricordato che «l’Eni anche grazie alla Basilicata è leader in tecnologia e questioni ambientali. Stando alle previsioni sappiamo di restare qui fino al 2040. Ci sono i tempi per costruire una partnership di lungo periodo e noi contiamo di farlo». Sul tavolo in Regione il progetto di un “polo dell’energia” per cui Eni-Shell sono pronti a tirar fuori 2,5 miliardi di euro, nei prossimi 10 anni, e Total un miliardo.
Margherita Agata
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