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A Craco, piccolo centro della provincia di Matera, il fango ha travolto un’autovettura con a bordo un sessantatreenne trascinandolo per più di 150 metri, ma l’uomo non è morto: l’hanno salvato i carabinieri e i vigili del fuoco con un piccolo gommone a remi. E’ stato continua a pagina 20 A Matera la Giunta in seduta straordinariaDe Filippo chiede lo stato d’emergenza e promette «Non aumenteremo le tasse come vuole il Milleproroghe»
Basilicata a “Chi l’ha visto?” solo ricoverato per assideramento.
A Ferrandina, sempre nel Materano, una parete di terra e cemento, per la furia della pioggia, si è staccata da una zona del centro storico e si è abbattuta su due palazzine sventrando gli appartamenti. Ma gli inquilini si sono salvati.

A Metaponto, davanti alle Tavole Palatine allagate e dove tutto è sott’acqua, è stata allestita una tendopoli; mentre 19 famiglie in difficoltà sono state soccorse dai vigili del fuoco. Sono tutti vivi. Anche quelle tre persone che si erano rifugiate sul tetto della loro casa di campagna.

La strada statale Basentana, la spina dorsale della Basilicata, è stata spezzata per il crollo di un viadotto: ma in quel momento non transitava nessuno. Adesso la regione è spaccata in due, e raggiungere l’altra parte percorrendo stradine sconnesse fangose è davvero un’impresa. Si procede, pregando che non vengano giù anche quelle: e non importa che per andare e tornare da Matera a Potenza ci voglia mezza giornata.

Decine di ettari di coltivazioni di fragole sono andati distrutti, ma erano solo semi, non ancora piante. A Bernalda un’azienda zootecnica è stata invasa dall’acqua. Sono morte circa 400 mucche e una ventina tra pecore e capre. Solo animali: l’allevatore e la sua famiglia, invece, sono ancora in vita.

In Basilicata la pioggia e il fango non hanno ucciso nessuno. E nessuno al di fuori della Basilicata si interessa a quello che sta succedendo qui. I telegiornali nei loro lunghi resoconti dalle zone investite dal maltempo parlano delle Marche, del Veneto e dell’Emilia Romagna. Qualcuno accenna a Messina. Ma della Basilicata quasi niente.

Per questo, gentile Federica Sciarelli, lei che si occupa (giustamente) dei casi di Elisa Claps, della tragedia dei fidanzatini di Policoro, della bambina scomparsa a Montemurro, mi rivolgo a lei perché ci aiuti a trovare un’altra scomparsa: la Basilicata. Esclusa dai circuiti mediatici, esclusa dalle dichiarazioni di un ministro, dal distratto accenno di un sottosegretario o di un qualsiasi funzionario della Protezione civile. Niente.

E’ un’assenza che, come capirà, ci addolora. Accendere la Tv, vedere i telegiornali e scoprire di non esistere, di non poter nemmeno chiedere aiuto, potrebbe causare disturbi dell’identità. Noi lucani siamo preoccupati. Ci aiuti signora Sciarelli. Abbiamo bisogno di sapere di esistere. Perché noi esistiamo. Non siamo ancora morti.

Eustachio Follia

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