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IN poche ore ha viaggiato in lungo e in largo sulle strade lucane e ha toccato con mano lo stato di emergenza che la Basilicata ha ufficialmente chiesto al Governo con la declaratoria di stato d’emergenza che il presidente della Regione Vito De Filippo ha inviato alla presidenza del Consiglio dei Ministri. E’ questo uno dei due atti assunti dalla giunta regionale che ieri si è riunita eccezionalmente a Matera. De Filippo e gli assessori Gentile, Mancusi, Restaino, Mastrosimone, Martorano hanno affrontato i temi caldi del momento, a poche ore dall’apocalisse di acqua e vento che ha flagellato per 24 ore Matera e la sua provincia. Assente l’assessore all’Agricoltura, Wilma Mazzocco che ha sostituito il Governatore a Roma alla conferenza Stato-Regioni che ha discusso di nucleare e di accoglienza dei profughi libici. In pochi minuti l’assessore regionale alle Infrastrutture Rosa Gentile (giubbotto della protezione civile e viso visibilmente provato) chiarisce la situazione: sfollati, operazioni di drenaggio nelle aree più colpite, interventi per limitare l’isolamento in cui la Basilicata è piombata. Le tre parole d’ordine in queste ore, spiega De Filippo sono: coordinamento, sicurezza e velocità. E sotto questo profilo la macchina sta cominciando a filare tanto che il presidente della Regione ha ringraziato pubblicamente Veneto e Piemonte ma, ha chiarito: «La Basilicata adesso tiene in mano la situazione». Per la sola emergenza di queste ore, chiarisce, la Regione finora ha utilizzato 100 mila euro. Il secondo atto approvato dalla giunta è la declaratoria di eccezionalità dell’evento calamitoso che è stata inviata al ministero dell’Agricoltura. Impossibile stimare i danni che hanno messo in ginocchio l’agricoltura del Metapontino. De Filippo si appresta, comunque, a rassicurare chi immagina che la Regione applichi la possibilità di incrementare l’addizione sul carburante. «Nessun aumento è previsto – chiarisce, utilizzando un’espressione in dialetto lucano. Il Dipartimento alle Infrastrutture è, in queste ore, il centro nevralgico. «E’ stata istituita un’unità di crisi – spiega Rosa Gentile – innanzitutto per risolvere i meccanismi delle autorizzazioni, a cominciare da quelle per la demolizione del ponte Calciano sulla Basentana». Al vero e proprio problema, ovvero il crollo della struttura nelle ore in cui infuriava l’alluvione, De Filippo e l’assessore Gentile si augurano che si possa procedere all’apertura di una delle due corsie ma non sono in grado di prevederne i tempi di realizzazione. Due sigle, Coc (Centro operativo comunale) e Com (centro operativo misto) istituiti nella delegazione comunale del borgo di Metaponto, saranno i riferimenti organizzativi regionali nei quali confluiranno le informazioni tramite l’attività di 30 militari per la ricognizione e 40 per il genio militare, necessarie a procedere con le attività di soccorso. C’è poi da risolvere anche il problema sanitario, legato alle carcasse di animali ancora abbandonate nelle aree più colpite e per le quali si stanno approntando incarichi ad aziende specializzate. «E’ come se avessimo la febbre alta – si lascia sfuggire l’assessore, spiegando subito dopo come il lavoro di queste ore consente per alcuni versi di tenere la temperatura sotto controllo. Nessun mea culpa della Regione, sollecitata sui segnali che già nel 2004 avevano indicato il Metapontino come una delle aree più deboli, colpita anche allora dalla furia dell’acqua. Spiega De Filippo: «In questi anni abbiamo fatto un lavoro puntuale da cui sono emersi documenti molto interessanti. Tutto ciò che ci competeva è stato fatto. Sui bacini dei fiumi erano state fatte anche alcune segnalazioni che riguardavano i punti critici, ma non avremmo mai previsto un fenomeno di questo tipo».
Antonella Ciervo
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