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Il padre nel 2003 per un infarto, dopo essere stato in ospedale a farsi visitare per un dolore al torace. La figlia, Sara Michienzi (in foto), di appena nove anni, che quel padre praticamente non lo aveva mai conosciuto, sabato sera, dopo una banale operazione alle tonsille.
Sul decesso di Sara Michienzi, la Procura di Lamezia Terme intende fare chiarezza. Cinque medici dell’ospedale sono finiti nel registro degli indagati. Un atto dovuto, hanno spiegato in Procura, per consentire loro di nominare i periti per l’autopsia che si è svolta oggi e che dovrà stabilire perchè la piccola è morta cinque giorni dopo essere stata operata alle tonsille e alle adenoidi.
Sara, originaria di Filadelfia, lunedì scorso è stata operata nel reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale lametino. Sara, però, dopo le dimissioni, ha accusato uno stato di malessere, tanto che la madre, venerdì mattina, l’ha portata in ospedale. «Tutto a posto, non si preoccupi», sarebbe stata la risposta del medico. Sabato pomeriggio le è venuta una febbre altissima. La madre ha chiamato il 118, ma la corsa verso l’ospedale lametino è risultata vana. Sara è morta prima di arrivarci.
L’autopsia ha certificato che la piccola ha avuto un’emorragia, ma i periti incaricati dalla Procura hanno disposto ulteriori accertamenti istologici per stabilirne le cause e verificare se ci sia un nesso con la morte. Dell’emorragia ha parlato anche il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, che commentando la vicenda ha detto che “bisogna capire dove sia stato il problema perchè mi dice il direttore generale, che è difficile che una bambina possa perdere due litri di sangue nel trasporto in ospedale a causa dell’emorragia». «Non aveva paura – ripete adesso la madre, Isabella Notaro, 43 anni, senza riuscire a darsi pace -. Voleva farsi operare perchè non respirava bene. Tanto non sento niente e tra tre giorni torno a casa, mi diceva. La mia è una famiglia disgraziata».
Quello di Sara, infatti, è l’ennesimo decesso dovuto a un presunto caso di malasanità in Calabria. Sono stati ben 78, secondo i dati della commissione presieduta da Orlando, sui 326 individuati in tutta Italia, i casi di presunta malasanità verificatisi in Calabria, tra la fine di aprile 2009 ed il dicembre del 2010. E 59 hanno avuto un esito mortale per il paziente.
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